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Coronavirus, il paziente uno di Codogno contro i negazionisti del Covid

mattia maestri codogno

Parlando a un convegno presso la Regione Lombardia, il paziente uno di Codogno Mattia Maestri si è schierato contro i negazionisti del coronavirus.

Nel suo secondo incontro pubblico avvenuto il 28 settembre Mattia Maestri, meglio noto come il paziente uno di Codogno, ha voluto prendere posizione contro i cosiddetti negazionisti del coronavirus, affermando di sentirsi dispiaciuto nel sentire persone che sottovalutano o negano la pericolosità della malattia quando lui fu costretto a essere ricoverato in terapia intensiva. Successivamente, Maestri ha consegnato il riconoscimento “Donne e Covid-19” a una quarantina di dottoresse tra le oltre duecento premiate.

Coronavirus, il paziente uno di Codogno sui negazionisti

Intervenendo presso il grattacielo Pirelli di Milano, Maestri ha voluto ricordare la sua esperienza di ricoverato, quando ancora del coronavirus non si sapeva praticamente nulla: “Ho passato 3 settimane in terapia intensiva, in ricovero, morto. Per me respirava solo la macchina e non avevo rapporti […] L’emergenza non è finita, non so se ci sarà una seconda ondata ma se dovesse arrivare sarei preoccupato”.

Non mancano ovviamente alcune parole nei confronti dei negazioni del Covid, sui quali Maestri ha dichiarato: “Ci sono stati milioni di morti accertati. Sono dispiaciuto nel vedere una negazione su un fatto del genere.

Nel corso della consegna delle onorificenze, arrivate alla vigilia del quarto congresso nazionale dell’Osservatorio nazionale della donna e di genere, Maestri ha inoltre voluto spendere alcune parole nei confronti del personale sanitario femminile protagonista dell’emergenza coronavirus: Durante il mio ricovero vedevo soltanto le infermiere che mi stavano accanto e sono stato trattato molto bene, spero che queste persone ricevano i giusti riconoscimenti di carriera. Mi sono state vicino. In quei giorni avevo solo il desiderio forte di tornare a casa e di recuperare le forze perché di lì a poco sarei diventato padre”.