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Omicidio Lecce, le parole dei testimoni: "Violenza inaudita"

Omicidio Lecce

Le testimonianze sono state fondamentali per arrivare a capire l'identità dell'assassino di Eleonora e Daniele.

Le parole dei testimoni dell’omicidio di Lecce hanno fatto luce sull’omicidio di Eleonora Manta e Daniele De Santis. Le telefonate ai soccorsi, che sono state una decina, raccontano quanto Antonio De Marco sia stato spietato. Le telefonate sono state dieci in soli dodici minuti e tutte descrivono quello che stava accadendo nel palazzo di Vi a Montello a Lecce.

Le parole dei testimoni

Sto sentendo delle grida… si sentono delle grida allucinanti, proprio con una violenza inaudita” ha dichiarato uno degli inquilini che ha chiamato i soccorsi. Uno dei testimoni chiave è Luixhi Hasanaj, un uomo di origini albanesi che ha visto l’assassino scappare dal palazzo dopo l’omicidio. Lo stesso testimone che lo ha riconosciuto nel video delle telecamere di sorveglianza. L’uomo stava passeggiando con il cane nei pressi della palazzina. “Ho udito delle urla di una donna e di rumori di vetri infranti…le urla erano di una donna ed erano disperate di aiuto…sentivo la donna che diceva ‘Basta Andrea’” ha spiegato e mentre chiamava i carabinieri ha visto uscire il killer dal palazzo. “Era alto circa 1,80 corporatura normale, carnagione chiara, indossava una felpa scura con cappuccio, jeans blue scuso e zaino. Durante la fuga il soggetto aveva un coltello di grosse dimensioni” ha aggiunto. Le urla di Eleonora sono state sentite da tutti, compresi 5 ragazzi che vivono nella casa dello studente vicino al palazzo. Hanno sentito delle urla disperate e delle frasi come “ti prego Andrea basta. Fermati, basta“. Secondo gli investigatori questo Andrea sarebbe un vicino di casa dei ragazzi che, quando ha sentito le urla si è affacciato dalla porta e ha gridato di aver chiamato la polizia.

Lo stesso Andrea Laudisa è stato ascoltato dagli inquirenti. “Attorno alle 20.45 sentivo delle urla provenire dall’abitazione sopra la mia…in particolare sentivo dei forti rumori di mobili che cadevano e delle urla di una donna e di un uomo….sentivo che pronunciavano delle frasi tipo ‘aiuto, che stai facendo’ Ahi!’ Le urla erano tali che capivo subito che non si trattava di una semplice lite” ha spiegato il testimone, che ha spiegato di aver sentito Eleonora implorare l’assassino. “Notavo una persona che si trascinava per le scale e un’altra che si avvicinava e lo colpiva più volte e sentivo la persona per terra che implorava il soggetto che lo stava colpendo dicendogli più volte ‘basta, basta, basta’” ha aggiunto l’uomo, sottolineando di aver poi notato la figura che con un passo normale scendeva le scale. Andrea Laudisa e la sua fidanzata hanno chiamato tre volte la polizia. “C’è qualcuno che sta accoltellando qualcun altro sulla scala, dovete arrivare velocemente, non si apre il portone dovete sfondarlo, perché io non posso scendere ad aprilo, c’è un pazzo sulle scale che sta accoltellando qualcuno” hanno spiegato agli agenti. Daniel De Luca, ragazzo residente nella casa dello studente, è stato l’ultimo a sentire Eleonora viva. Il ragazzo ha chiamato il 112 e ha messo il vivavoce per far sentire le urla della donna, prima di rendersi conto che queste urla si stavano affievolendo sempre di più. L’assassino potrebbe aver ucciso per vendetta.