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Maltempo Piemonte, la piena del Tanaro travolge il cimitero di Trappa

cimitero garessio

Il maltempo che ha flagellato il Piemonte ha causato danni anche nel cuneese, con la distruzione del cimitero di Trappa travolto dal fiume Tanaro.

Tra i danni causati dal maltempo che ha investito il Piemonte anche la distruzione del cimitero di Trappa, frazione del comune di Garessio in provincia di Cuneo, che è stato travolto da una piena del fiume Tanaro ingrossatosi a causa delle forti precipitazioni. L’esondazione del fiume ha infatti allagato completamente il camposanto, portandosi via diverse base che sono poi state trascinate dalla corrente finendo anche a decine di metri di distanza.

Maltempo in Piemonte, distrutto cimitero di Trappa

A seguito della distruzione del cimitero di Trappa sui social sono svariati i commenti di tristezza e disperazione di coloro che hanno perso, forse per sempre, le spoglie mortali dei propri cari portate via dalla piena del Tanaro. Tra i tanti anche le parole di Giorgia da Ormea, che dice: “La vista del mio Paese oggi mi ha distrutto gli occhi, le immagini di quelle bare e di quei corpi defunti strappati dal cimitero, mi hanno distrutto il cuore. Lì avevo i Nonni di mio papà, che purtroppo non ho mai conosciuto, ma che sempre mi son stati descritti come due persone dall’animo buono e gentile”.

Il commento del sindaco

Intervistato dalla testata locale Ideawebtv, il sindaco di Garessio Ferruccio Fazio ha denunciato le gravi condizioni in cui versa attualmente il comune: “Garessio è ancora senza gas e metà paese è ancora senza acqua e senza luce. Una quantificazione dei danni è ancora lontana. È arrivata la colonna della Protezione Civile che sta aiutando nella rimozione dei detriti. Abbiamo fatto il grosso delle strade e tra poco inizieremo con gli interventi nelle cantine. […] È saltato il cimitero di Trappa e siamo anche alle prese con la gestione di alcune casse portate via dall’acqua e che dobbiamo riconoscere. Va detto che non registriamo né morti né feriti in questo momento”.

Il primo cittadino, ex ministro della Salute nel governo Berlusconi IV, ha inoltre esortato le autorità a procedere velocemente con la demolizione del ponte Odasso, che in caso di nuove precipitazioni rischia di impedire il corretto defluire delle acque: “Per la prima volta l’alluvione è arrivata ai primi di ottobre, per di più in una forma così violenta. Se ne arrivasse un’altra tra 15 giorni non vogliamo andare sott’acqua e quella è una diga. Se riescono a trovare i soldi per sostituirlo va bene, ma comunque va buttato giù. Saranno poi le istituzioni a dire ciò che vogliono fare. È un rischio troppo alto tenerlo su in questa stagione autunnale”.