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17enne morto a Napoli, il padre: “Voglio giustizia per mio figlio”

padre 17enne morto a Napoli

Il padre di Luigi Caiafa si racconta a La Repubblica dove ha parlato dei terribili attimi vissuti in queste ore. “Voglio giustizia per mio figlio”.

Il volto scosso e ancora incredulo per quanto è successo. Un figlio di 17 anni che gli è stato portato via. Ciro Caiafa il padre di Luigi Caiafa, il 17enne morto a Napoli nel corso di un tentativo di rapina, ha raccontato a La Repubblica ciò che è successo nelle ore successive al tragico evento. Il padre ha saputo della notizia della morte del figlio tramite due amici del figlio che avevano avvistato il motorino di Ciro De Tommaso fuori dalla questura, l’altro ragazzo coinvolto nel tentativo di rapina. “Me lo hanno ucciso alle tre di notte, la polizia non ci ha mai avvertito, so che lo hanno sollevato cadavere solo alle sei e mezza del mattino”, ha dichiarato.

Le parole del padre del 17enne morto a Napoli

“Me lo hanno ucciso alle tre di notte, la polizia non ci ha mai avvertito, so che lo hanno sollevato cadavere solo alle sei e mezza del mattino. Quando mia moglie è andata in questura, allertata stanotte dagli amici che avevano notato lo scooter insanguinato davanti all’ingresso di via Medina, le hanno detto che doveva andare in obitorio”, sono le parole di Ciro Caiafa il padre di Luigi Caiafa il giovane è stato ucciso nella notte tra il 3 e il 4 ottobre durante un tentativo di rapina.

Un’Intervista quella rilasciata a La Repubblica nella quale il padre era pieno di dubbi su come il figlio possa aver trovato la morte quella tragica notte. Tanti interrogativi sul perché si fosse trovato insieme a Ciro de Tommaso con una pistola giocattolo o ancora perché si trovasse su un scooter rubato. “Ma comunque non si può morire a 17 anni così, non si può essere ucciso come animali… Sono dei bastardi, sono delle m… se proprio devi, perché non si può sparare a un piede, a una gamba”, aveva dichiarato.

Luigi Caiafa in passato ha già avuto problemi con la giustizia e si trovava nella condizione di messa alla prova. Il padre ha fatto sapere che il ragazzo in passato aveva frequentato un corso di pizzeria della durata di un anno e si stava preparando a diventare pizzaiolo.