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Cartabellotta: "L'errore da non ripetere nella seconda ondata"

Coronavirus

Nino Cartabellotta, presidente della Fondazione Gimbe, consiglia di non ripetere lo stesso errore che è stato commesso durante la prima ondata.

Nino Cartabellotta, presidente della Fondazione Gimbe, ai microfoni della trasmissione “L’imprenditore e gli altri“, ha consigliato di non commettere lo stesso errore della prima ondata. “Da luglio ad oggi i casi settimanali sono aumentati di oltre 10mila. Siamo nella fase di circolazione endemica del virus con crescita lineare dei nuovi casi. Con l’aumento progressivo dei casi aumentano anche ospedalizzazioni e terapie intensive. L’errore da non ripetere è quello di aspettare il peggioramento importante dei numeri prima di prendere decisioni” ha spiegato. 

Cartabellotta sul Coronavirus

Non vorrei che spostassimo tutte le responsabilità di un eventuale aumento dei contagi sui comportamenti dei cittadini. Oggi il vero problema è non mandare in tilt il sistema di tracciamento territoriale” ha spiegato Nino Cartabellotta. L’uomo ha sottolineato che il problema reale non sarà la carenza di posti letto in terapia intensiva ma di personale. Da fine luglio le cose in Italia sono peggiorate e la curva dei contagi ha continuato a salire. Dei casi positivi, il 95% è in isolamento domiciliare, il 4,5% ricoverati con sintomi e lo 0,5% in terapia intensiva. Cartabellotta ha spiegato che quando gli asintomatici contagiano persone fragili incrementano i numeri degli ospedali. “‘L’errore da non ripetere è quello di aspettare il peggioramento importante dei numeri prima di prendere decisioni. Dobbiamo giocare d’anticipo contro il virus. Una delle cose che è stata trascurata nella fase iniziale, ma anche in quella di riapertura, è che il virus è in vantaggio su di noi di almeno 3 settimane. Questo vuol dire che i nostri comportamenti odierni, sia quelli virtuosi sia quelli dissennati, si riflettono sui numeri dopo 3 settimane. Se domani mattina mettiamo delle restrizioni, gli effetti li vediamo dopo 3 settimane. Questo ci ha portato a rincorrere sempre il virus. Bisogna essere tempestivi e non ripetere gli errori di sistema che abbiamo commesso” ha aggiunto. 

L’obbligo di mascherina all’aperto credo che in questo momento sia logico, per tutti i problemi legati ai vari assembramenti che si verificano fuori le scuole piuttosto che di fronte ai locali. A me piacerebbe che ci fosse un piano omogeneo e coerente, perché mi sembra assurdo che ci sia assembramento sui mezzi pubblici perché non riusciamo ad ampliare le corse degli autobus. Non vorrei che spostassimo tutte le responsabilità di un eventuale aumento dei contagi sui comportamenti dei cittadini. La parte sanitaria, quella dei tamponi, di tracciamento e di isolamento dei positivi, non è mai stata potenziata come dovrebbe. Oggi il vero problema è non mandare in tilt il sistema di tracciamento territoriale, se questo salta è evidente che rischiamo un sovraccarico che poi finisce per aumentare la mortalità” ha spiegato Cartabellotta. L’uomo ha spiegato che per il momento, nonostante il grande impegno della comunità scientifica internazionale, ci sono poche certezze sulle terapie anti-Covid.