> > Covid, la nota di aprile di Ricciardi: "Lockdown misura disperata"

Covid, la nota di aprile di Ricciardi: "Lockdown misura disperata"

Ricciardi lockdown nota aprile

In una nota dellos corso aprile, Walter Ricciardi definiva il lockdown una misura disperata. Aumentano i dubbi sulle responsabilità organizzative.

In una nota di un comunicato dello scorso aprile 2020 e dop 24 ore cancellata, Walter Ricciardi aveva definito il lockdown una misura cieca e disperata per cercare di combattere l’epidemia da coronavirus in Italia. Comitato “Noi denunceremo” avvisa: “La interpretiamo come capo d’accusa”.

La nota d’aprile di Ricciarsi sul lockdown

Sta facendo discutere la nota dello scorso 2 aprile 2020 scritta dal consulente del governo Walter Ricciardi in cui ritiene il lockdown una modalità disperata.

Il lockdown? Misura di cieca disperazione”. La considerazione in seguito sarà pubblicata in un comunicato il 13 maggio dall’Oms, per poi sparire dopo 24 ore.

Nel passaggio del comunicato più nello specifico si spiegava: Risulta difficile predire gli effetti delle decisioni come il lockdown sull’andamento della pandemia. Per esempio, non si sa se l’attuazione di un lockdown conduca a una situazione in cui molte persone possono infettare gli altri e potrebbe portare le persone a passare più tempo in stretto contatto con gli anziani e con coloro che sono più vulnerabili“.

Una situazione che secondo lo stesso consulente governativo non avrebbe potuto dare risposte relative allo stato di salute degli anziani: “Ci sono anche domande senza risposta sul fatto che lo stress e il panico di una crisi pubblica che porta a gravi disordini e all’isolamento possano avere aumentato la vulnerabilità degli anziani e delle persone fragili rispetto a un virus respiratorio“.

Capo d’accusa

La notizia è giunta nche all’avvocato Consuelo Locati, portavoce del Comitato “Noi denunceremo” che in questi mesi ha presentato decine di denunce nei confronti della regione Lombardia e del governo.

Mi stupiscono le dichiarazioni sul fatto che si ritenga il lockdown una misura estrema proprio a fronte e in conseguenza di come è stata gestita la parte sanitaria relativa al tracciamento dei tamponi. Invero, tale dichiarazione può essere considerata ed interpretata come atto di ‘accusa“.

Così dichiara Locati che ricorda come già nel verbale del CTS del 4 marzo 2020 fossero emerse lacune di tipo comunicatico e organizzativo tra regioni e governo.