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Violenza sessuale, studentessa denuncia il coinquilino

Denuncia il coinquilino

Una studentessa denuncia per violenza sessuale il suo coinquilino. L'avrebbe aggredita e mandata al pronto soccorso. I sanitari allertano il 112

Arriva da Cagliari una triste vicenda di cronaca, nella quale una studentessa di 20 anni ha raccontato una storia terribile: ha denunciato il suo coinquilino per violenza sessuale e aggressione. La ragazza era andata ad abitare nella città sarda per frequentare il corso di studi che aveva scelto per il suo percorso accademico. Ovviamente, come consueto, aveva valutato ed accettato la possibilità che, per ammortizzare le spese, quell’appartamento di via San Benedetto fosse in condivisione con altri inquilini.

La violenza, poi l’accusa al suo coinquilino

Fra questi ci sarebbe il suo presunto stupratore. Secondo il racconto della studentessa, mutuato da quanto appreso dai sanitari dell’ospedale Santissima Trinità, il coinquilino avrebbe aggredito la ragazza dopo aver cercato di abusare di lei. Purtroppo non è la prima volta che in tema di violenza sessuale, una studentessa denuncia il suo coinquilino. E questo atteggiamento prevaricatorio dopo il rifiuto sembra essere diventato un clichet, anche in ambiti familiari degradati. Dopo lo stupro la ragazza si è recata al pronto soccorso, dove avrebbe prima lasciato trapelare, poi raccontato per filo e per segno la sua tremenda esperienza ai sanitari.

La segnalazione dei sanitari ai carabinieri

A quel punto il personale ha seguito la procedura, segnalando l’accaduto ai carabinieri. Non vi sarebbe però ancora traccia di alcuna denuncia formale da parte della presunta vittima nei confronti del presunto offender. L’autore della violenza sessuale è stato comunque identificato d’ufficio ed interrogato d’iniziativa. Tuttavia, se si esclude il caso della flagranza, da un punto di vista procedurale per adempimenti successivi, soprattutto in ordine ad eventuali misure cautelari, è necessaria la denuncia formale della parte lesa. Questo come accaduto per esempio nel recente caso di Ischia.

Violenza sessuale e lockdown

Il problema delle denunce legate ai maltrattamenti di natura sessuale è legato a doppio filo anche alla situazione generata dalla pandemia. Con il lockdown e la coabitazione forzosa infatti le aggressioni domestiche si sono moltiplicate. Con esse anche le vicende che tendono a non sfociare in denuncia. Questo perché il senso di abbandono e di assoluta vulnerabilità delle vittime è acuito dalla “reclusione” domiciliare.