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Covid, Gimbe: "In 7 giorni casi cresciuti del 42,4%"

Covid

I dati dell'ultimo monitoraggio della Fondazione Gimbe hanno svelato che i casi di Covid sono cresciuti del 42,4% in una settimana.

In soli 7 giorni i casi di Coronavirus sono aumentati del 42,4% e sono aumentati anche i pazienti ricoverati con sintomi e in terapia intensiva. A lanciare l’allarme è stata la Fondazione Gimbe, sulla base dei dati dell’ultimo monitoraggio effettuato sull’andamento dell’emergenza Covid-19 in Italia. Dal 30 settembre al 6 ottobre sono stati segnalati 17.252 nuovi casi a differenza della settimana precedente, che erano 12.114. Sta crescendo anche il numero dei decessi.

Fondazione Gimbe sul Covid

I casi attualmente positivi in Italia sono 60.134, mentre la scorsa settimana erano 50.630. I numeri sono quintuplicati rispetto alla fine di luglio e sul fronte degli ospedali stanno aumentando anche i pazienti ricoverati con sintomi e quelli in terapia intensiva. “Se il dato nazionale non lascia intravedere alcun sovraccarico dei servizi ospedalieri, iniziano ad emergere differenze regionali rilevanti” ha spiegato Nino Cartabellotta, presidente della Fondazione. Al 6 ottobre, 8 Regioni hanno registrato tassi di ospedalizzazione per 100.000 abitanti superiori alla media nazionale di 6,5 (Lazio, Campania, Liguria, Sardegna, Piemonte, Sicilia, Abruzzo e Puglia). Il dato positivo è la crescita del numero di tamponi effettuati, che sta salento.

La situazione al momento è sotto controllo, ma deve essere monitorata. Per questo il governo ha stabilito ulteriori misure per contenere l’epidemia, come l’obbligo di mascherine all’aperto. “L’obbligo delle mascherine anche all’aperto è una misura coerente con la rapida ascesa dei contagi, visto che non conosciamo ancora il reale impatto della riapertura delle scuole e quello dell’ulteriore sovraccarico dei servizi sanitari conseguente alla stagione influenzale. Tuttavia, per contenere la seconda ondata, in particolare nelle Regioni del centro-sud, la Fondazione Gimbe ribadisce la necessità di giocare d’anticipo sul virus su tutti i fronti: in particolare, è indifferibile potenziare e uniformare gli standard dell’assistenza sanitaria territoriale e ospedaliera, oltre che trovare una soluzione per ridurre l’elevato rischio di contagio sui mezzi pubblici” ha spiegato Cartabellotta.