> > "Ho la febbre": panico tra la gente in coda alle Poste, ma non è vero

"Ho la febbre": panico tra la gente in coda alle Poste, ma non è vero

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Brutta disavventura in un ufficio postale di Pescara, dove un uomo ha seminato il panico dichiarandosi febbricitante: non era vero.

Grida di avere la febbresemina il panico fra la gente in coda alle Poste, ma non era vero. È la disavventura di cattivo gusto avvenuta nella mattina del 9 ottobre presso un ufficio postale di Pescara e che ha per protagonista un uomo anziano, in seguito denunciato per procurato allarme.

“Ho la febbre”: panico in coda alle Poste

La mattina del 9 ottobre, alle 10:30, un uomo di 73 anni, sopraggiunto presso l’ufficio postale di via Monti, a Pescara, ha urlato di avere la febbre, chiedendo di poter passare per ragioni urgenti. Inutile dire che questo ha scatentato il panico fra le persone che si trovavano in quel momento in coda. In tanti hanno lasciato l’ufficio per timore di avere davanti un portatore del Covid-19. Le recenti precisazioni, infatti, sottolineano che il contatto con un positivo entro un raggio fisico accessibile (distanza di un metro), aumenta la probabilità di contrarre il coronavirus, se si è in un luogo chiuso. 

Una scusa per saltare la coda: denunciato

Sul posto sono intervenuti i Carabinieri e una squadra sanitaria del 118. Solo in quel momento è emersa la verità. L’uomo 73enne aveva una temperatura normale, e non – diversamente da quanto dichiarato – la febbre. È stato proprio l’annuncio inopportuno a seminare il panico fra la gente in coda agli sportelli delle Poste pescaresi. Interrogato in un secondo momento, l’uomo ha in effetti ammesso che aveva mentito sul suo stato di salute per evitare la lunga coda di attesa. Una bugia che all’uomo è costata molto cara, con una denuncia per procurato allarme.