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Carlo Acutis è primo santo dei millennials: sarà patrono di Internet

Carlo Acutis santo

Carlo Acutis, morto a 15 anni per una leucemia fulminante, sarà beatificato ad Assisi sabato 10 ottobre. Sarà patrono di Internet.

Dopo le celebrazioni in onore di San Francesco, alle quali ha partecipato anche il premier Conte, nel pomeriggio di sabato 10 ottobre ad Assisi sarà beatificato Carlo Acutis: è il primo santo dei millenials. Il ragazzo è deceduto nel 2006 a causa di una leucemia fulminante. Aveva solo 15 anni. A lungo si era servito delle sue conoscenze informatiche per diffondere la parola di Dio e del Vangelo.

Carlo Acutis diventa santo

“Tutti nascono come originali, ma molti muoiono come fotocopie”, diceva Carlo. Nella sua vita, seppur così drammaticamente breve, spiccava per la bontà d’animo, la fede rara, la speranza più crtistallina. Si era fatto consocere e apprezare per la sua vitalità, la pura generosità e l’intima delicatezza che lo ha sempre contraddistinto. Ma contro quel male troppo forte e così improvviso non ha potuto fare niente. Il suo cuore ha smesso di battere quando aveva solo 15 anni, ma i suoi insegnamenti sono stati eternati. Leva 1991, Carlo Acutis deve essere esempio essenziale per le nuove generazioni: per questo motivo, sarà lui il primo santo dei millennials e patrono di Internet.

Sabato 10 ottobre alle 16.30, nella Basilica Superiore di Assisi, il cardinale Agostino Vallini guiderà la cerimonia di beatificazione del quindicenne milanese Carlo Acutis. Il giovane morì in tre giorni, a Monza, di leucemia fulminante. Le testimonianze raccolte durante la causa di beatificazione lo descrivono come un ragazzo normale, nato a Londra da una famiglia della buona borghesia ambrosiana. Amava la socialità e lo sport. Stava spesso con gli amici, faceva trekking in montagna, suonava il sassofono e giocava a pallone. Frequentava il liceo classico al Leone XIII dei gesuiti.

A contraddistinguierlo erano due qualità fuori dal comune: era un talento precoce dell’informatica (appreso da autodidatta, studiando i manuali di ingegneria) e, dalle elementari, viveva una fede profonda, scandita ogni giorno da messa, adorazione eucaristica e rosario. Era catechista e si interessava degli ultimi facendo volontariato nelle mense dei poveri, aiutando senzatetto e bisognosi. Sul web portava avanti alcuni progetti di evangelizzazione. Tra questi, un sito molto popolare sui “miracoli eucaristici” nella storia. “L’Eucarestia è la mia autostrada verso il cielo”, ripeteva sempre.

Al suo funerale la chiesa non poteva contenere tutte le persone arrivate per dedicargli un ultimo saluto. E anche in questi giorni, ad Assisi, stanno arrivando tanti ragazzi per partecipare alla cerimonia del “loro” beato. Due mesi prima di morire, senza poter neppure immaginare la malattia che di lì a poco lo avrebbe colpito, aveva registrato un video quasi premonitore. “Sorridendo, diceva di essere pronto alla morte e chiedeva di essere sepolto ad Assisi”, ha raccontato la madre.

Nel 2019 le sue spoglie sono state traslate al Santuario della Spogliazione, dove il giovane San Francesco, ottocento anni prima, si era tolto i vestiti, mostrandosi “vero innamorato della povertà”. Al Santuario la sua tomba è già stata aperta, consentendo così ai fedeli la venerazione. 

Le parole di Papa Francesco

Anche Papa Francesco è rimasto colpito dalla storia e dalla vita di Carlo Acutis. Ha parlato di lui nella “Lettera ai giovani”, firmata nel 2019 a conclusione dei lavori del Sinodo.

Il ponteficile ammira Carlo, perché ha “saputo utilizzare le nuove tecniche di comunicazione per trasmettere il Vangelo, valori e bellezza”.