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Sardegna, i sindaci anticipano il Dpcm: nuove misure restrittive

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Alcuni sindaci hanno anticipato le norme che dovrebbero essere contenute nel nuovo Dpcm del governo: no a feste private e limitazioni nei cimiteri.

In Sardegna alcuni sindaci anticipano i tempi sui nuovi regolamenti, che presto potrebbero entrare in vigore anche a livello nazionale con il Dpcm atteso per la serata del 12 ottobre. Dopo il nuovo record, raggiunto il giorno precedente, di nuovi positivi registrati nelle ultime 24 ore, i sindaci di alcuni centri dell’interno, hanno deciso di applicare misure restrittive, nella speranza di arginare il picco dei contagi che ha avuto inizio questa estate. 

Sardegna, le nuove misure restrittive

È il caso di Buddusò, piccolo centro dell’interno sardo, 4 mila abitanti appena in provincia di Sassari, attualmente la provincia sarda maggiormente colpita dall’epidemia, che ha deciso di vietare tramite ordinanza le feste o incontri a casa, se non tra familiari. Tra l’altro, nei giorni del 25-26 Ottobre si svolgeranno anche le elezioni comunali, pertanto al fine di evitare assembramenti, sono state poste delle regole anche ai comizi elettorali e alle assemblee, che dovranno svolgersi solo in luoghi che consentano di mantenere il distanziamento sociale.

Nuove regole sono state imposte anche per i funerali: per le cerimonie che si svolgono in cimitero è stato posto il limite di 30 persone che possono assistervi. Secondo il sindaco Giovanni Antonio Satta, il limite si è reso necessario in quanto “dopo la cerimonia religiosa in chiesa, si stava diffondendo l’abitudine di ritrovarsi tutti presso il cimitero, creando degli assembramenti”. 

Sulla popolazione di Buddusò inoltre sono stati effettuati i test sierologici che hanno dato il quadro di una situazione da tenere sotto controllo. Secondo il presidente regionale dell’Anci, Emilano Deiana, “se la situazione dovesse peggiorare, soprattutto nel caso delle terapie intensive, non solo potrebbero rendersi necessaria la creazione di nuove zone rosse, ma anche dei lockdown mirati sul territorio, nella speranza comunque di evitare un lockdown generale“.

La situazione nel resto dell’isola

Nelle altre zone della Sardegna, la situazione non è poi tanto differente. A Uta, in provincia di Cagliari, si è ritornati alla didattica onlinechiusura delle piscine e palestre. Anche a Samassi, a causa di 17 positivi, il primo cittadino ha invitato i concittadini a comportarsi come se fossero in lockdown. Se la situazione dovesse peggiorare si potrebbe procedere con una chiusura totale della cittadina.