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Coronavirus, Vergallo: "Raddoppiati i ricoveri in terapia intensiva"

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"Non è la risacca della prima ondata, è una seconda ondata. Le persone in rianimazione sono raddoppiate", ha detto il presidente degli anestesisti.

Preoccupa l’incremento dei contagi da coronavirus in Italia, dove sono in aumento anche i ricoveri in ospedale: lo denuncia Alessandro Vergallo, presidente dell’Associazione anestesisti, il quale ha fatto sapere che il numero delle persone costrette al ricovero in terapia intensiva è raddoppiato nell’arco di poco più di una settimana.

Coronavirus, Vergallo: allarme terapie intensive

Intervenuto alla trasmissione “L’imprenditore e gli altri”, condotta da Stefano Bandecchi, fondatore dell’UniCusano, il presidente nazionale dell’Associazione Aaroi-Emac ha dichiarato: “Questa non è la risacca della prima ondata, è una vera e propria seconda ondata. Noi vediamo oggi una fotografia degli effetti di contagi avvenuti due-tre settimane fa. Per questo dobbiamo cercare di immaginare in prospettiva quella che sarà la fotografia di oggi che vedremo fra tre settimane. I numeri delle persone in rianimazione ci dicono una cosa: nel giro di poco più di una settimana siamo passati da 200 a circa 450. Sono di fatto raddoppiati in questo arco di tempo”. Quindi ha ribadito: “Il numero è relativamente basso, ma dimostra che non siamo di fronte a una curva lineare, bensì a un’iniziale curva esponenziale.

Mentre il Cts ha delineato quattro scenari in cui l’Italia potrebbe trovarsi con l’arrivo di una seconda ondata, Alessandro Vergallo non nasconde la sua preoccupazione e sottolinea che il rischio è alto “soprattutto nelle regioni che non hanno affrontato l’onda pandemica iniziale. Questa è una vera e propria seconda ondata, per questo lanciamo il messaggio di tenere alta l’attenzione”.

Quindi ha precisato: “Ha un culmine più basso come numeri solo perché si sono poste in atto nel frattempo tutte le misure di contenimento sociale. È chiaro che con la ripresa c’era da attendersi un rialzo, ma questo non significa abbassare la guardia”.