> > Covid, Galli: “Ci siamo illusi che fosse finita. Situazione allarmante”

Covid, Galli: “Ci siamo illusi che fosse finita. Situazione allarmante”

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La situazione dei contagi “è gradualmente in crescita”. A dichiararlo è l’infettivologo del Sacco di Miano Massimo Galli a Sky tg24.

La situazione dei contagi sta gradualmente peggiorando. Lo ha dichiarato Massimo Galli ai microfoni di Sky tg24. Una situazione che come ha allertato l’infettivologo dell’ospedale Sacco di Milano è resa ancora più evidente dal peggioramento di molti casi da Coronavirus ospedalizzati. “Questo lo deduco dalle caratteristiche dei pazienti che ricoveriamo. Alcuni di loro temo che presto passeranno dai reparti di malattie infettive a quelli di rianimazione”, ha dichiarato. L’infettivologo ha inoltre specificato che sebbene la situazione dei contagi non sia ancora ai livelli di marzo ed aprile, si sta comunque facendo via via sempre più allarmante. 

Covid, Galli: “Situazione Allarmante”

“Ci siamo voluti illudere che fosse finita”. Queste le significative parole dell’infettivologo dell’ospedale Sacco di Milano Massimo Galli a Sky Tg24. Nel corso dell’intervista ha toccato diversi punti uno su tutti il tema dell’educazione fisica a scuola: “Non ha molto senso che a scuola si rispettino norme rigorose per poi avere le attività sportive del pomeriggio in cui queste norme non vengono seguite”, ha dichiarato Massimo Galli. 

Uno dei punti chiave toccati dall’infettivologo dell’ospedale Sacco di Milano è quello dell’adozione di tamponi rapidi e salivari che secondo Galli potrebbe agevolare non poco il lavoro dei medici. «In questo momento ci sono sanitari costretti ancora a bardarsi come marziani chiamati a somministrare i test. Se funzionassero sarebbero un grandissimo elemento di supporto. Si mastica una spugnetta e insalivandola la si immerge in una provetta”. 

Infine un commento alla recente disposizione del Cts di dichiarare guarita una persona con un solo tampone negativo: “Con questi chiari di luna non possiamo permetterci tempi di estensione diagnostiche troppo elevati. Va bene abbreviare e lo dico da un bel po’” ha ricordato, ma a una condizione. Effettuare un tampone nella settima giornata che “se si mostrasse negativo consentirebbe di liberare la persona subito dopo”.