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In Sardegna è fuga di volontari del 118: "Scarsa attenzione delle istituzioni"

Sardegna volontari 118

Senza protezioni né formazione adeguata per combattere il coronavirus, diversi volontari del 118 in Sardegna stanno rinunciando all'incarico.

Il responsabile del Soccorso Iglesias e referente di una settantina di associazioni del Centro-Sud Sardegna Pierpaolo Emolo ha lamentato come nella sua regione si sita verificando una fuga di volontari del 118 a causa della scarsa attenzione da parte delle istituzioni.

Fuga di volontari del 118 in Sardegna

La sua denuncia verte in particolare sulla mancanza di protezione e formazione che abbandona spesso a se stessi i volontari che ora “stanno gettando la spugna e non se la sentono più di rischiare“. Diverse volte, ha spiegato, capita loro di intervenire per una caduta o un incidente in cui si scopre che il paziente era positivo al coronavirus. Alla richiesta di fare il tampone la risposta è però sempre “mettetevi in quarantena, chiudete l’ambulanza e organizzatevi per conto vostro“.

Inoltre sin dall’inizio della pandemia i volontari hanno chiesto corsi di formazione e rimborsi per i dispositivi di protezione usati in servizio. Ma le loro richieste sono lungi dall’essere esaudite e soltanto poco fa, dopo che un gruppo di volontari aveva scritto una lettera al Ministero della Salute, la Regione ha adottato una delibera che modifica la convenzione introducendo un protocollo con le misure anti contagio. “Prendiamo atto di questi impegni concreti, ma i nostri problemi non si risolvono qui“, hanno affermato.

I rappresentanti delle associazioni Libere, delle Misericordie e delle cooperative sociali hanno poi denunciato che mentre in altre regioni si danno encomi ai volontari, in Sardegna “i nostri ragazzi sono costretti a rifiutare il servizio perché privi di protezione e spesso vengono umiliati o ridicolizzati dagli stessi operatori sanitari“.