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Coronavirus in Lombardia, un dossier studia i lockdown nelle province

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Mini-lockdown nelle province lombarde? Lo ipotizza un documento dell'Iss, se i contagi dovessero continuare a salire.

È soltanto un dossier al vaglio sul tavolo del Governo. Eppure, con l’aumento dei contagi di coronavirus in Lombardia, si sta pensando a mini-lockdown nelle province. L’ipotesi è stata avanzata nero su bianco dall’Istituto Superiore di Sanità e illustra, a livello avanzato, il quadro della pandemia nel periodo a cavallo fra l’autunno e l’inverno.

Cronavirus in Lombardia: ipotesi lockdown nelle province

Non si contempla una situazione analoga a quella vissuta dalla Regione fra marzo e aprile, ma la ripresa dei contagi preoccupa. Per questo l’Iss ha stilato un dossier con un possibile scenario, che dipenderà dall’indice del contagio Rt. Se i focolai dovessero essere poco gestibili, ecco che il Governo potrebbe pensare a mini lockdown a livello provinciale. Ma cosa significa? Innanzitutto, si parla di restrizioni locali temporanee della durata di almeno tre settimane. In secondo luogo, si contempla la riduzione della mobilità nelle zone che saranno classificate come le più critiche (con il valore di contagio Rt superiore o uguale a 1,2). Infine, se necessario, sarà prevista la chiusura di locali notturni, bar e ristoranti in orari specifici.

Mini-lockdown: diversi dalle zone rosse?

Il dossier parla di “zone rosse locali“: sotto questa dicitura rientra una chiusura temporanea, sicuramente non vincolante quanto quella prevista d’emergenza i primi di marzo in tutta la Regione Lombardia. Tutto – chiariscono dall’Iss – dipenderà comunque dall’indice Rt, il metro di valutazione di eventuali chiusure. Sarà questo a prevedere quattro scenari di rischio, con la possibilità di zone locali differenziate. Oggi le zone più colpite sono quelle comprese nell’area di Milano, a differenza della prima ondata, in cui a essere strette dalla morsa del virus erano state le province di Bergamo, Brescia e Lodi. Lo stesso virologo Massimo Galli ha di recente sostenuto che, se necessario, occorrerà pensare a un lockdown generale della città di Milano.