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Pamela Mastropietro, confermato l'ergastolo per Oseghale

Oseghale condanna ergastolo

La corte d’assise d’appello ha confermato la condanna all’ergastolo a Innocent Oseghale, accusato di aver ucciso Pamela Mastropietro.

È stato Innocent Oseghale ad aver ucciso la 18enne Pamela Mastropietro. Questa è la decisione della Corte d’assise d’appello che ha confermato la condanna all’ergastolo del 32enne. La conferma della condanna è arrivata in seguito ad una sentenza durata ben 5 ore. Mentre il nigeriano veniva accompagnato fuori dall’aula, si è rivolto alla madre di Pamela urlando: “Questa non è giustizia, non l’ho uccisa io”. Nel frattempo il legale di Oseghale Simone Matraxia che ha annunciato il ricorso in cassazione ha dichiarato: “Siamo dispiaciuti per l’esito di questo processo credevamo possibile una riforma della sentenza di primo grado”.

Mastropietro, confermata condanna all’ergastolo a Oseghale

La corte d’Assise d’appello di Ancona ha confermato la condanna all’ergastolo a Innocent Oseghale, il 32enne accusato di aver ucciso la 18enne Pamela Mastropietro lo scorso 30 gennaio. La condanna è arrivata ad una sentenza durata 5 ore. “Non sono stato io”, ha urlato al termine della sentenza il 32enne Oseghale.

La madre di Pamela Mastropietro ha dichiarato prima dell’Udienza: “Dice di essere pentito, piange? Anch’io piango ma non sono come lui, non riuscirei mai a fare del male a una persona. Deve parlarmi guardandomi negli occhi, dire quello che è successo, indicare i complici, altrimenti non ci credo”.

Nel frattempo per Oseghale è stato confermato l’isolamento diurno senza nessuna attenuante. Nel corso del processo il Nigeriano ha sostenuto di non aver ucciso la 18enne che morì di overdose. Ha però ammesso di aver fatto a pezzi il suo corpo, di averlo nascosto dentro due trolley e di aver abbandonato il cadavere in campagna. Il sostituto Procuratore Generale Napolillo ha dichiarato: “Difficile spegnere il sorriso di Pamela. Non è stata solo barbarie ma un furto di felicità a una ragazza sottratta alla famiglia, a chi l’ha conosciuta e alla società civile, tutta”.

Lo zio di Pamela Mastropietro s’inginocchia

Lo scorso giugno lo zio di Pamela Mastropietro Marco Valerio Verni si è inginocchiato di fronte all’albero sul quale è stato inciso il nome della nipote. Un gesto che è stato accompagnato da parole significative: “Tutte le vite dovrebbero essere ritenute importanti. Non solo alcune, a seconda della convenienza politica, mediatica o di altra natura“.

In quell’occasione ha poi fatto riferimento alla morte dell’afroamericano George Floyd la cui morte ha creato tanto scalpore: “Rispetto chi manifesta per lui. Anche io ho trovato assurda la sua morte. Anzi, uccisione. Certo, mi sarebbe piaciuto vedere la stessa mobilitazione per mia nipote e per denunciare altre vicende orrende“.