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Sequestrato laboratorio che effettuava tamponi con macchinari non idonei

Trapani sequestrato laboratorio analisi

Sequestrato a Trapani un laboratorio: i tamponi a volte davano esito errato e venivano pagati il doppio rispetto al prezzo stabilito dalla Regione.

Mentre in Italia si assiste a un costante incremento dei casi di coronavirus, preoccupa la situazione in Sicilia, dove nelle ultime 24 ore si registra il più alto numero di contagiati. Sono 399 i nuovi positivi. 8 i decessi in più, per un totale di 350 vittime. Attualmente le persone infettate sull’isola sono 5.487. 4.967 in isolamento domiciliare. Aumentano i pazienti ricoverati, che in totale sono 468 (+21), dei quali 52 (+3) in terapia intensiva. I casi totali, dall’inizio dell’emergenza sanitaria, raggiungono quota 10.691. Intanto il governatore della Regione, Nello Musumeci, invita a mantenere alta l’attenzione. “La Sicilia in questo momento nella graduatoria nazionale non è in una condizione di emergenza, credo che siamo al sesto e al settimo posto. Ma è chiaro che non siamo neanche rilassati”, è il suo commento. Negli ospedali, ha fatto sapere, “stiamo lavorando per avere 900 posti in terapia intensiva, oggi ne possiamo disporre di oltre 300 a fronte degli attuali 40 occupati”. Intanto a Trapani è stato sequestrato un laboratorio di analisi: costi raddoppiati e tamponi negativi a pazienti positivi.

Trapani, sequestrato laboratorio di analisi

Sequestrato dai carabinieri un laboratorio di analisi ad Alcamo, in provincia di Trapani. Nella struttura venivano effettuati tamponi con apparecchiature non idonee. A volte, infatti, l’esito era errato: alcuni pazienti hanno avuto responso negativo, ma successivamente hanno scoperto di essere stati contagiati. Il prezzo per il tampone, inoltre, era il doppio rispetto alla cifra voluta dalla Regione Sicilia, che per i laboratori privati ha fissato a 50 euro il costo del tampone. Nel laboratorio trapanese, invece, il prezzo era raddoppiato: i pazienti pagavano 100 euro per sottoporsi al test (spesso senza neppure avere esito corretto).

I carabinieri del Nas di Palermo hanno eseguito un controllo in un centro diagnostico privato, il cui laboratorio per lo screening del Covid è stato poi posto sotto sequestro. La struttura analizzava tamponi molecolari per conto dell’Asp di Trapani, di cliniche delle provincie di Palermo e Trapani, ma anche di privati. Tuttavia, le apparecchiature usate nei mesi di aprile e agosto sono state giudicate non idonee per lo screening del Covid-19. A evidenziarlo era stato l’ente certificatore regionale di controllo qualità. In alcuni casi, l’esame analitico aveva persino dato esito negativo quando in realtà sarebbe dovuto essere positivo.

Le indagini dei carabinieri

Dalle indagini è emerso che il titolare della struttura diagnostica e il direttore tecnico del laboratorio hanno omesso di inserire nella piattaforma web regionale per il Covid i test privati eseguiti. Non riferito neppure il rispettivo risultato. I carabinieri hanno scoperto che il prezzo per un tampone variava tra 80 e 100 euro. Somma ben diversa dai 50 euro voluti dalla Regione Sicilia per i laboratori privati.

La struttura non disponeva neppure del biologo specializzato in microbiologia, virologia o genetica. Al contrario, si tratta di una figura professionale indispensabile. Denunciati il titolare e direttore tecnico del laboratorio. Su di loro grava l’accusa di falso e frode nell’esecuzione del contratto con l’ente pubblico. Nel laboratorio in questione, per conto dell’Asp di Trapani, hanno effettuato 7.600 tamponi per un totale di 380mila euro.