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Covid, Gimbe: "Misure troppo deboli, si va verso lockdown"

Gimbe

Nino Cartabellotta, fondatore di Gimbe, ha spiegato che i contagi sono in crescita e le misure troppo deboli per evitare il lockdown.

Nino Cartabellotta, fondatore di Gimbe (Gruppo italiano per la Medicina Basata sulle Evidenze), ha parlato del Covid e dell’aumento dei contagi, avvisando che stiamo andando verso il lockdown. L’esperto è convinto che le misure attualmente in vigore siano troppo deboli per riuscire a prevenire continua risalita della curva epidemica.

Gimbe sul Covid

Non essere riusciti a prevenire la risalita della curva epidemica quando avevamo un grande vantaggio sul virus oggi impone la necessità di misure di contenimento in grado di anticipare il virus. Tali misure devono essere pianificate su modelli predittivi ad almeno 2-3 settimane, perché la ‘non strategia’ di inseguire i numeri del giorno con uno stillicidio di Dpcm che, settimana dopo settimana, impongono la continua necessità di riorganizzarsi su vari fronti, spingerà inevitabilmente il Paese proprio verso quel nuovo lockdown che nessuno vuole e che non possiamo permetterci” ha spiegato Nino Cartabellotta. L’allarme è molto evidente e riguarda una situazione che continua a peggiorare. La curva di contagi continua a salire ed è per questo che ogni poco il Governo introduce nuove misure restrittive.

Il contenimento della seconda ondata al momento viene effettuato valutando i numeri del giorno e i cambiamenti con l’introduzione delle nuove misure. Molti esperti le ritengono, però, troppo deboli per riuscire a frenare la crescita continua dei contagi e il rischio è di dover affrontare un nuovo lockdown. Nel mirino, al momento, sono finite anche le cene, i pranzi e le feste in casa. “Se non volete il lockdown dimenticate anche le feste con i parenti” ha dichiarato, tra gli altri, il virologo Di Perri.