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Sardegna, studenti in sciopero: "Andare a scuola è pericoloso"

Sardegna studenti sciopero

Gli studenti in Sardegna sono in sciopero da una settimana per chiedere delle soluzioni più sicure per raggiungere le scuole: i mezzi sono affollati.

“Andare a scuola è pericoloso”, è così che gli studenti in Sardegna avvertono il loro percorso formativo, motivo per il quale ha deciso di dar vita ad una sciopero di massa indetto dalla compagine studentessa regionale mercoledì scorso, 14 ottobre. Sono 13 in tutto gli Istituti che hanno aderito all’iniziativa con gli studenti pendolari che nello specifico lamentano un’eccessiva difficoltà per raggiungere le strutture scolastiche con i mezzi pubblici nei quali si è tutti ammassati e impossibilitati a mantenere il corretto distanziamento sociale. Inoltre, la soglia di capienza massima fissata all’80% dalla legge per l’emergenza covid, non verrebbe rispettata. 

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“L’ultima campanella – spiega a Fanpage un studentessa 17enne di Isili – suona in orari diversi a seconda della classe, siamo stati divisi in gruppi ma nonostante ciò la soluzione adottata dalla scuola ha senso, ma fino a un certo punto: il pullman che passa è uno solo, dobbiamo comunque aspettarlo alla fermata tutti insieme; il rischio di contagio c’è, il fatto che ci siano persone in piedi testimonia che la soglia dell’80% viene decisamente superata”.

Una protesta che ormai va avanti da un settimana e che non trova risposte da parte degli enti territoriali. Nessuna indicazione in tal senso è infatti arrivata dall’Assessore regionale alla sanità Mario Nieddu e all’Assessore ai trasporti Giorgio Todde. Tutto tace con gli studenti costretti a scegliere tra il diritto alla salute e quello all’istruzione. La speranza è che con il il dpcm del 18 ottobre, che permette maggiore flessibilità per gli ingressi a scuola con possibilità di fare lezione anche al pomeriggio, si possa trovare una soluzione al sovraffollamento dei mezzi pubblici e permettere agli studenti sardi di tornare in classe in sicurezza.