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Galli: "Arriveremo al coprifuoco in tutta Italia, non ci sono alternative"

massimo galli

Coprifuoco notturno esteso a tutta Italia: è questa la previsione di Massimo Galli, virologo dell'ospedale Sacco di Milano.

Secondo il virologo Massimo Galli non ci sarà altra soluzione che estendere il coprifuoco, attualmente in vigore in Lombardia, Campania e Lazio, a tutte le altre regioni d’Italia. “Si tratta di una situazione che anticipa la possibilità di un lockdown“, ha aggiunto.

Galli: “Coprifuoco in tutta Italia”

Intervistato dal Messaggero, il responsabile del reparto di Malattie Infettive del Sacco di Milano si è mostrato d’accordo con quando dichiarato dall’assessore alla Salute del Lazio che esprimeva la necessità di chiusure in tutta la penisola. Galli non ha comunque escluso che, se le misure adottate non si riveleranno sufficienti e la curva dei contagi si alzerà ancora, si possa giungere ad un nuovo lockdown nel giro di due settimane.

Noi come infettivologi abbiamo chiesto di fare presto, sono sconcertato dal vedere che qualcuno sembra che stia frenando anche in Lombardia“, ha aggiunto. Rispetto alla situazione di marzo e aprile, ha continuato, l’Italia ha aumentato la capacità di fare tamponi, prima effettuati solo ai sintomatici, anche ai contatti dei casi positivi. Il problema è che quando i nuovi infetti sono migliaia, non c’è sistema di rilevazione che funzioni perché è impossibile arrivare ovunque.

Con 15 mila contagi al giorno, ciò che per lui è necessario fare è coinvolgere le aziende, gli uffici pubblici e le scuole per il tracciamento dei contatti. “Non accontentandoci di una situazione che ha già mostrato la corda con migliaia di persone in fila per i tamponi”, ha sottolineato. Altrimenti, se non ci si riesce a organizzare a organizzarci, si dovrà per forza andare per scorciatoie. E, ha ribadito, “la scorciatoia più semplice è sempre il lockdown“. Un’ipotesi che, ha concluso, si può evitare delimitando i focolai in due modi. Vale a dire riducendo le occasioni di infezione, per esempio tramite il coprifuoco. E allargando a rete l’accertamento delle nuove infezioni affinché sia il più precoce possibile.