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Roma, ristoratori contro coprifuoco: "Saremo costretti a chiudere"

Coprifuoco

A Roma i ristoratori si schierano contro il coprifuoco deciso con la nuova ordinanza, consapevoli che saranno costretti a chiudere.

La nuova ordinanza è stata un duro colpo per le attività commerciali di Roma. É stato annunciato il coprifuoco dalle 24 alle 5 del mattino per tutto il prossimo mese. Questa decisione è una vera doccia gelata per i ristoratori, soprattutto tenendo conto che è già stata fatta la scelta di vietare il consumo al bancone nei bar e nei pub dopo le 18.

Ristoratori contro coprifuoco

Divieto di consumazione al bancone, ingressi contingenti nelle piazze della movida, coprifuoco. Sono tutte decisioni che stanno preoccupando moltissimo i ristoratori. Le restrizioni peseranno moltissimo a livello economico e le attività commerciali sono consapevoli di andare verso la chiusura. I ristoranti e i bar sono vuoti, con uno scenario davvero preoccupante a livello economico. Strade deserte e prime serrande abbassate, di chi non riesce a portare avanti la sua attività. “Devono farci chiudere perché lavorare in queste condizioni è ridicolo” dicono i ristoratori di Campo de’ Fiori, come ha riportato Il Messaggero. “È meglio sospendere ma lo stato ci deve aiutare. Rischiamo di finire tutti in mezzo a una strada” hanno aggiunto. Due locali in Via dei Baullari hanno già chiuso in quanto, come ha spiegato il titolare di un forno nella stessa strada, uno non ha retto il peso del lockdown, mentre l’altro ha dovuto chiudere adesso per le nuove restrizioni. 

In Via del Seminario hanno deciso di cambiare gli orari, aprendo dalle 12 alle 19 e puntando più sul pranzo che sulla cena, per cercare di evitare la chiusura. I ristoranti eleganti di Via Sant’Andrea della Valle sono ancora aperti, con i tavoli apparecchiati, ma completamente vuoti. Il 17 Ottobre si erano incontrati il neo prefetto Matteo Piantedosi, la sindaca Virginia Raggi e le rappresentanze commerciali, per una serie di contromisure da applicare contro la crisi devastante che sta colpendo le attività di ristorazione. “Non sapevamo nulla di queste ulteriori restrizioni dispiace molto. La sindaca e il prefetto ci hanno chiesto collaborazione. Ma da parte loro non c’è stata. Anzi. Questa ulteriore restrizione è un altro colpo durissimo” ha spiegato Walter Giammaria, presidente di Confesercenti. “Si tratta dell’ennesima difficoltà per il settore della ristorazione. A questo punto lavoriamo per sopravvivere, per tutelare i nostri lavoratori e le aziende. Siamo disposti a chiudere, se ci verrà garantito il sostegno” ha aggiunto Sergio Paolantoni, presidente Fipe Confcommercio.