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Covid in Calabria, la Regione verso il coprifuoco

Nino Spirlì, Presidente Regione Calabria

L'emergenza Covid sale anche in Calabria: la regione, guidata da Nino Spirlì, è pronta ad adottare un coprifuoco.

L’emergenza Covid sale anche in Calabria e la Regione è pronta ad adottare misure cautelative e a sancire un coprifuoco, come fatto recentemente per esempio in Lombardia. Non si potrà uscire da mezzanotte alle 5 e sarà imposta la didattica a distanza per superiori, medie e università, fatta eccezione per i laboratori. Stop anche alle visite ai degenti di ospedali e rsa.

Covid, coprifuoco anche in Calabria

L’ordinanza porta la firma dal presidente facente funzioni Nino Spirlì, numero due della Regione diventato presidente facente funzioni dopo la morte improvvisa della governatrice Jole Santelli. Confermato l’obbligo di mascherina su tutto il territorio regionale, ma arriva l’ordine per gli ospedali hub di aumentare le postazioni di terapia intensiva dedicate ai pazienti Covid del 20% in 10 giorni.

“Quella del coprifuoco – dice il Governatore – è una parola che non mi piace, che mi urta. In Calabria non c’è coprifuoco – chiarisce – perché non c’è guerra. Ci saranno limitazioni, magari spalmate nelle 24 ore, e nei posti, ma si tratta solo di limitazioni”.

“Certo – continua – ci sono situazioni a rischio. Penso alla scuola, non alle aule, ma ai ragazzi che si assembrano fuori dagli istituti, io stesso ieri mi sono fermato e ho invitato degli studenti a indossare le mascherine, alcuni neanche l’avevano nello zainetto, erano usciti senza di casa. Questo mi preoccupa. Spero che questi 15 giorni di vicinanza in famiglia possano costituire l’occasione per parlarsi a casa di questo”.

Infine, per gli operatori sanitari addetti alle indagini epidemiologiche e al contact tracing, si ribadisce “l’obbligo di utilizzare una scheda informatizzata per la raccolta dei dati sui casi, la ricerca della fonte d’infezione e l’identificazione dei contatti, sulla base di quanto contenuto nel Rapporto Iss Covid-19 n. 53/2020, specificando che resta in capo alle Aziende sanitarie e ospedaliere, attraverso i referenti appositamente individuati ed abilitati all’accesso, l’inserimento dei dati nella piattaforma web di sorveglianza integrata Covid-19 nazionale ed in quella di reportistica Covid-19 regionale”.