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Covid in Sicilia: l'età media dei contagiati è 46 anni

Covid Sicilia

Cresce la preoccupazione in Sicilia per i casi da Coronavirus e i contagiati hanno un'età media di 46 anni.

L’osservatorio epidemiologico dell’assessorato alla Salute ha elencato diversi dati in un dossier sull’andamento del Covid-19. In Sicilia l’età media dei contagiati attualmente è di 46 anni. Durante l’estate era scesa, passando dai 55 anni alla fascia tra i 25 e i 30 anni. Tra settembre e ottobre è nuovamente salita. La maggior parte dei positivi è di sesso maschile, ovvero il 55%.

Covid in Sicilia

La Sicilia non è tra le regioni più colpite, anche se i casi iniziano ad aumentare. Gli esperti hanno spiegato che “il livello di nuovi casi giornalieri è a un livello superiore a quanto osservato a marzo“. La differenza con la prima fase è che i casi degli over 70 crescono di poco, mentre è alto l’incremento dei contagi tra gli under 50. Un dato molto significativo, che si va ad aggiungere alla preoccupazione per la crescita dei casi positivi nella Regione, che è già pronta per prendere nuovi provvedimenti. I numeri hanno mostrato che il virus non si è moltiplicato con i migranti.

Sebbene la maggior parte dei casi segnalati sia sempre contratta localmente, a partire dalla metà di giugno, è aumentata la proporzione di nuovi casi di infezione da virus Sars-CoV-2 importati sia da soggetti italiani di rientro dall’estero sia da migranti che si è quasi azzerata alla fine del periodo estivo. Nonostante questo, in termini assoluti, nei mesi da agosto ad oggi, la quasi totalità dei nuovi casi di infezione da Sars-CoV-2 segnalati continua ad essere contratta localmente, il che indica, congiuntamente con un numero di casi settimanale più alto di quanto registrato a marzo, una forte circolazione del patogeno sul territorio regionale” ha spiegato l’osservatorio. “Si osserva la ricomparsa di casi severi e critici fra quelli diagnosticati. Da attenzionare il progressivo aumento di casi con stato clinico peggiore alla diagnosi osservato nell’ultimo mese” è stato sottolineato e le fasce d’età più rischio hanno visto una riduzione delle percentuali di asintomatici per stati clinici più gravi.