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Firenze, studente disabile positivo al Covid: vittima di bullismo

Studente positivo

Uno studente disabile di Firenze è diventato vittima di bullismo dopo essere risultato positivo al Covid.

Uno studente disabile è risultato positivo al Covid ed è diventato vittima di bullismo. Il fatto è accaduto a Firenze. Il ragazzo frequenta il primo anno dell’Istituto alberghiero Buontalenti di Firenze ed è diventato bersaglio di insulti e minacce dei suoi compagni. “Ma sei stupido? Prendi il coronavirus e ce lo dici così? Rischi di aver infettato tutti“, “Non capisci niente. Cos’hai al posto del cervello, i coriandoli?” e ancora “È tutta colpa tua se siamo in quarantena“. Sono le offese e le accuse scritte nella chat dai compagni di classe.

Studente positivo vittima di bullismo

Il ragazzo disabile ha ricevuto moltissimi messaggi sul suo cellulare, compresi audio, pieni di cattiveria da parte dei suoi compagni di classe, di soli 14 anni, che davano a lui la colpa dello stop delle lezioni. “È un vero e proprio episodio di bullismo. Gesti come questo non possono essere sminuiti e considerati semplici ragazzate, si tratta di reati. Sono sconvolta e dispiaciuta, la scuola deve intervenire al più presto” ha spiegato la preside Maria Francesca Cellai. Tutto è iniziato quando il ragazzo è risultato positivo al Covid. L’intera classe è stata messa in quarantena per due settimane, seguiti dalla didattica a distanza. Su Whatsapp, nelle chat di gruppo, si è scatenato l’inferno e tutti lo hanno preso di mira. “Non posso neanche immaginare cosa può aver provato il ragazzo. Si è sentito in colpa, mortificato, annientato dalla cattiveria dei compagni. Per fortuna ha avuto la forza di parlarne con la sorella, la quale a sua volta ha raccontato tutto ai genitori. A chiamarmi, con il cuore in mano, è stata la mamma. Io mi sono vergognata per gli altri miei studenti” ha dichiarato la preside.

Sono stati tantissimi i messaggi arrivati, pieni di odio, con lo scopo di accusare e far sentire in colpa il ragazzo. Su 27 studenti solo pochissimi sono rimasti zitti e solo in tre hanno deciso di difenderlo. “Mi ha colpito il comportamento del ragazzo, che è stato di un’educazione unica nonostante le parolacce che gli sono state scagliate contro. Ha provato a spiegare ai compagni che sarebbe potuto capitare a tutti di prendere il Covid, ma loro in tutta risposta gli hanno detto di non ripresentarsi in classe senza mascherina. Ora lui, comprensibilmente, ha timore di tornare a scuola” ha spiegato la preside. Dopo un consiglio di classe straordinario, la dirigente ha deciso di agire in diversi modi. “Faccio un appello alle famiglie affinché non sottovalutino la cosa, controllino i cellulari dei figli e imparino a guardarli con uno sguardo oggettivo senza giustificarli sempre. Coinvolgeremo gli psicologi della scuola che parleranno con i ragazzi e spiegheranno loro che le paure per questa nuova malattia vanno elaborate e non buttate addosso al primo che capita. Poi i docenti affronteranno un percorso di educazione civica in cui si parlerà del rispetto per l’altro. Gli studenti che hanno sostenuto il giovane saranno premiati, mentre gli altri, per punizione, salteranno per un po’ le esercitazioni di cucina. Sospenderli e tenerli a casa non ci è sembrato il provvedimento più educativo” ha concluso.