> > Pregliasco: "Lockdown con Rt pari a 2, ma siamo ancora in tempo"

Pregliasco: "Lockdown con Rt pari a 2, ma siamo ancora in tempo"

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Il virologo Pregliasco sul lockdown: "Si può ancora evitare", ma sarà inevitabile se Rt salirà a 2. Il consiglio: "Evitare spostamenti tra province"

La seconda ondata fa paura: il numero dei positivi aumenta ogni giorno in maniera preoccupante, e c’è chi pensa che le misure adottate dal governo non bastino a fermare la diffusione del virus. La parola lockdown non è più un taboo, ma non tutto il mondo scientifico lo ritiene inevitabile: per il virologo Pregliasco c’è la possibilità di evitarlo. Bisogna agire, però, e in fretta.

Pregliasco: “Lockdown si può ancora evitare”

“In questo momento abbiamo segnali di tendenza negativa, ma siamo ancora in tempo per darci una sterzata“. È il commento al Messaggero del virologo e ricercatore di igiene dell’Università degli Studi di Milano Fabrizio Pregliasco sulla situazione attuale della pandemia in Italia. Il virologo si concentra sui numeri che abbiamo ormai imparato a conoscere, come l’Rt, ovvero l’indice di contagio. “È un dato che duplica in modo molto rapido, anche in meno di una settimana, il numero dei casi -spiega Pregliasco-. È il trigger, la miccia, che fa scattare una ripresa dell’epidemia che non è più lineare, ma diventa esponenziale, con una curva che cresce con una tendenza elevata”. In ogni caso, se l’Rt supererà quota 2 la situazione sarà davvero critica. “Bisogna passare a stringere ancora di più le misure in modo graduale. Quando l’indice di contagio arriva a 2 diventa un dramma, ma a 1,5 siamo ad una situazione intermedia, ma con tendenza al peggioramento -continua-. Vuol dire che, se non si prendono contromisure valide, c’è la possibilità che ci sia un incremento esponenziale che duplica con un’elevata frequenza a distanza di pochi giorni il numero di casi” che, in parole povere, significa lockdown.

Preglisco: “Evitare di spostarsi tra province”

Il virologo Pregliasco commenta anche la diffusione della pandemia durante la seconda ondata, non più limitata al nord Italia. “L’epidemia è diffusa su diversi territori. Non c’è più un epicentro lombardo, come a marzo, ma c’è una situazione di grande rilevanza di casi asintomatici che causa una catena di contagio elevata”. E come fare? “Intanto ci sono le ordinanze delle varie Regioni. Bisogna tenere conto che c’è una quota di filiera di attività lavorative da tutelare e questo sforzo e sacrificio, a mio avviso, dovrà essere ristornato di sicuro -continua il virologo-. È una decisione non facile riuscire a contemperare il diritto alla salute e quello al lavoro, senza dimenticare per di più che c’è una grande sofferenza da parte della popolazione che non ce la fa più a reggere tutte le misure restrittive”. Per Pregliasco un lockdown totale si può evitare, agendo sulle singole Regioni. “È possibile che lasciando le cose come sono, con azioni mirate e specifiche da coordinare, non si possa pensare di dovere arrivare a un lockdown. Non è inevitabile, però è uno scenario da pianificare. Vedremo come andrà fra due settimane. Intanto c’è un’azione restrittiva, quella del coprifuoco, che per esempio comincia stasera [ieri ndr] in Lombardia e farà vedere i suoi effetti più avanti. Il rischio ora è di dover mettere in atto ulteriori restrizioni, come per esempio anticipare l’orario del coprifuoco o arrivare a stabilire delle zone rosse. In questo momento, almeno nei territori più colpiti, in Campania, a Roma, Milano, Monza e Brianza, ma anche Varese bisognerebbe evitare di spostarsi da una provincia all’altra, o per lo meno cercare di ridurre i passaggi”.