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Protesta a Napoli per il coprifuoco: chi sono gli insorgenti

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Hanno organizzato la loro protesta via social e nella prima notte di coprifuoco si sono dati a scontri e assalti: chi sono gli insorgenti di Napoli.

Notte di fuoco e tensione a Napoli, dove l’introduzione del coprifuoco dalle 23 alle 5 ha dato origine a una protesta violenta per le strade del centro: la maggior parte dei cittadini si sono organizzati online, in particolare sul gruppo Facebook “Gli insorgenti” che ha rivendicato i loro gesti. Due dei presenti sono anche stati arrestati: si tratta di persone già note alle forze dell’ordine che dovranno rispondere dell’accusa di violenza e resistenza a pubblico ufficiale.

Protesta a Napoli: chi sono gli insorgenti

Guerriglia, assalto ai mezzi di Polizia, urla, fumogeni, aggressione: sono state queste le parole chiave della prima notte di coprifuoco nel capoluogo campano che, tra assembramenti e mancanza di mascherine, ha purtroppo sortito l’effetto opposto a quello sperato. Tra le persone che sono scese in piazza molti appartengono al predetto gruppo su Facebook che, come si legge nella descrizione, si prefigge l’obiettivo di riunire insorgenti sul territorio e di coordinarli.

Gli appartenenti non sono schierati politicamente – tanto che gli amministratori non ammettono video che ritraggono esponenti politici, propaganda elettorale, partiti e ideologismi – ma uniti solo dalla voglia di scendere per le strade e manifestare. Come riportano alcuni quotidiani locali, è impossibile non distinguere tra loro clan e ultras del centro storico (Pallonetto, Quartieri, Pignasecca) che grazie al social hanno sparso la voce della manifestazione.

Il corteo ha attraversato il centro storico, passando per piazza Municipio e piazza Plebiscito per poi concludersi davanti alla sede della Regione in via Santa Lucia. Qui si sono verificati gli scontri più violenti. Tanti gli slogan urlati, da “Tu ci chiudi, tu ci paghi” e “A salute è ‘a prima cosa ma senza soldi non si cantano messe“, accompagnati da cori contro il Premier Conte e il governatore De Luca che ora ha chiesto il lockdown per la sua regione.