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Dpcm, cosa prevede "la regola del quattro" per bar e ristoranti

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Dpcm, per bar e ristoranti "la regola del quattro" ai tavoli: si riduce il numero dei clienti che possono sedersi ai tavoli se non conviventi

Il nuovo Dpcm entrato in vigore lunedì 25 ottobre contiene delle misure restrittive che hanno colpito in particolare alcune categorie, tra queste c’è il mondo della ristorazione. Oltre a imporre una chiusura anticipata alle ore 18 per bar, ristoranti, pasticcerie, pub e pizzerie, nel decreto è contenuta anche una norma che prevede un numero limitato di posti a sedere ai tavoli: è “la regola del quattro”.

Dpcm, per bar e ristoranti “la regola del quattro”

Oltre quindi alla riduzione dell’orario di chiusura, che prevede un’apertura dalle ore 5 alle ore 18 della sera, ecco una nuova regola che pone pesanti limitazioni ai locali. Nel precedente Dpcm infatti, i locali potevano consentire un massimo di 6 persone ai tavoli; nel nuovo decreto invece il numero scende a 4 nel caso di persone non conviventi, mentre “la regola del quattro” non è valida nel caso in cui gli avventori seduti al tavoli siano appartenenti tutti allo stesso nucleo familiare, quindi convivano presso la stessa abitazione. 

Permane l’obbligo per i gestori del locale di esporre all’esterno un cartello, nel quale deve essere obbligatoriamente indicata la capienza massima del locale, atta a garantire la consumazione di cibi e bevande in sicurezza. 

Ovviamente continua ad essere obbligatorio l’uso della mascherina che deve coprire naso e bocca, quando si entra e si esce dal locale, quando si paga alla cassa e quando ci si sposta dal proprio tavolo per qualsiasi motivo. Le multe in caso si violazione delle regole, variano tra i 400-1000 euro, alla quale può aggiungersi una sospensione del locale per 5 giorni, nel caso in cui le Forze dell’ordine, a seguito di controllo, ritengano che siano commessi degli illeciti o la possibilità di reiterazione. 

Le sanzioni amministrative di cui sopra, si applicano anche nel caso in cui un locale chiuda oltre l’orario consentito. Come spiegato da una circolare del Viminale, sarà consentito sforare di alcuni minuti l’orario di chiusura, oltre il quale però, il locale deve necessariamente chiudere e proseguire solo con le attività di asporto.