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Covid, Gimbe: "Misure inefficaci, subito lockdown"

depressione e rischio nuovo lockdown

La Fondazione Gimbe, ritiene che ormai la situazione sia "fuori controllo in diverse aree del Paese già da tre settimane".

La Fondazione Gimbe, che sta seguendo l’andamento dell’epidemia Covid, ritiene che ormai la situazione sia “fuori controllo in diverse aree del Paese già da tre settimane”. Ritengono quindi che le misure del Dpcm non avranno efficacia. Questo perché tarate su dati epidemiologici già superati. “Per dimezzare l’indice dei contagi servirebbero 28 giorni di lockdown totale”.

Covid, “serve lockdown”

L’analisi della Fondazione Gimbe parte dai numeri, e da uno in particolare. Nel corso della settimana tra il 21 e il 27 ottobre la percentuale dei positivi sui tamponi è balzata dal 10,9 al 18%. I ricoverati sono cresciuti del 65% e i posti occupati in terapia intensiva del 62. Il problema dunque è ancora quello della tenuta del sistema ospedaliero. Enrico Bucci, uno degli esperti citati dal rapporto, ritiene che già l’8 novembre prossimo avremo 3.300 ricoverati in rianimazione contro gli attuali 1.411. “Al di là dei numeri assoluti – spiega Nino Cartabellotta, presidente di Gimbe – preoccupano i trend esponenziali con cui aumentano i pazienti ospedalizzati e in terapia intensiva, con un tempo di raddoppiamento di circa 10 giorni da 3 settimane consecutive. Superando il limite del 30% dei posti letto occupati da pazienti COVID-19, dopo la cancellazione di interventi chirurgici programmati e prestazioni sanitarie differibili, si assisterà inevitabilmente all’incremento della mortalità, non solo COVID-19 correlata”.

“Con il dpcm del 24 ottobre – spiega in seguito – in 14 giorni l’indice Rt si ridurrà del 20-25%.” Ma questo “valore non sufficiente a piegare la curva dei contagi”. Per dimezzarla serve, dicono, un lockdown totale di 28 giorni. “Le blande misure dei primi due dpcm sono state neutralizzate dalla crescita esponenziale della curva epidemica”.

Infine: “In alcune aree del Paese non è più procrastinabile il lockdown totale per arginare il contagio diffuso e ridurre la pressione sugli ospedali. L’epidemia già fuori controllo in diverse aree del Paese da oltre 3 settimane, insieme al continuo tentennamento di Sindaci e Presidenti di Regioni nell’attuare lockdown locali stanno spingendo l’Italia verso la chiusura totale. Senza immediate chiusure in tutte le zone più a rischio, serviranno a breve almeno 4 settimane di lockdown nazionale per abbattere la curva dei contagi e permettere di assistere i pazienti in ospedale, al fine di evitare una catastrofe sanitaria peggiore della prima ondata. Perché questa volta, oltre al dilagare dei contagi anche nelle regioni del Sud, meno attrezzate dal punto di vista sanitario, abbiamo davanti quasi 5 mesi di stagione invernale con l’influenza in arrivo”.