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Protesta contro dpcm: dorme dentro il suo bar e fa sciopero della fame

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Andrea è un bartender che ha deciso di dormire all'interno del suo bar e di fare lo sciopero della fame come protesta contro il nuovo dpcm.

Dorme dentro il suo bar e sceglie di fare lo sciopero della fame come protesta contro le nuove regole imposte dal nuovo dpcm firmato dal Governo Conte. È la storia di Andrea Spadoni, titolare di un cocktail bar di Rieti, a cui non sono state bene le nuove restrizioni. Il suo locale era già in grande difficolta dopo il primo lockdown di marzo/aprile. Con queste nuove chiusure – afferma – “ci stanno dando il colpo di grazia“.

Dorme dentro bar e sciopero della fame

Andrea Spadoni è il titolare del cocktail bar “Cuba club” a Rieti. Chiude tutti i giorno alle ore 18:00 come da decreto ministeriale ma poi, una volta abbassate le saracinesche al pubblico, decide di rimanere dentro il suo locale e fare lo sciopero della fame. La sua è una protesta silenziosa ma potente contro il nuovo dpcm firmato dal Governo Conte. In questi mesi, tra lockdown e lieve riapertura durante l’estate, ha perso un fatturato del circa il 50%.

Le parole del bartender

Una manifestazione che non viola nessuna norma finché potrò voglio seguire le regole per dare ancora più valore alla mia protesta– afferma Andrea, titolare e bartender del Cuba Club. “Andare contro il dpcm e rimanere aperto dopo le 18 non avrebbe senso“.

Si distingua dalla massa Andrea: invece di scendere in piazza o andare contro il decreto, preferisce rimanere dentro quello che è il suo rifugio. Quel locale gli ha dato tante soddisfazioni, è un bar in pieno centro, in via Roma a Rieti. Non sarebbe corretto, secondo il bartender, andare incontro alle manifestazioni violente a cui si stanno riferendo anche altri suoi colleghi.

Lo sciopero della fame

Oltre a rimanere chiuso dentro il suo bar oltre le ore 18, Andrea Spadoni ha deciso di portare avanti la sua protesta facendo anche lo sciopero della fame. La fame, racconta Andrea, inizia a sentirsi dopo il terzo giorno, ma lui ha deciso di continuare la sua battaglia pacifica.

La protesta anche su Facebook

Andrea ha deciso di rendere nota la sua protesta tramite Facebook attraverso la pubblicazione giornaliera di alcuni video che lo ritraggono all’interno del suo bar. Ha aperto una pagina pubblica e l’ha intitolata “Io vivo dentro” dove, dal 26 ottobre, racconta la sua battaglia pubblicando foto e video. “Manifestiamo iniziando da lunedì 26 ottobre lo Sciopero della Fame all’interno delle sedi delle nostre attività: Bar, Ristoranti etc. per protestare contro i provvedimenti presi dal governo” – questo il messaggio che Andrea vuole inviare ai suoi colleghi. “Vogliamo rispettare le regole, ma non senza denunciare la mancanza di prospettive che diano luce al Post Covid. Noi Imprenditori non vogliamo elemosina.


Noi imprenditori non miriamo all’assistenzialismo. Noi imprenditori accettiamo la sfida alla Resilienza, ma pretendiamo di avere accesso immediato a risorse per adattare, trasformare, ridisegnare le nostre attività per affrontare questa improvvisa sciagura che ha rivoluzionato le abitudini di tutti. Invitiamo Tutti a non farsi trascinare da facili proteste incivili, bensì a seguire, uniti, il nostro esempio, vivendo dentro i locali delle Vostre Attività senza mangiare, fino a che il Governo non attivi un vero piano di rilancio e ci dia l’opportunità di ricercare una “nuova felicità”. Ciò che viene chiesto al Governo centrale è che si mobiliti affinché, attraverso finanziamenti agevolati, si possa affrontare una rinascita e la nuova realtà.