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Malato terminale ucciso in ospedale, arrestato il parente infermiere

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Un 87enne malato terminale è stato ucciso all'ospedale di Garbagnate Milanese con due iniezioni di sedativo in sovradosaggio. Arrestato un parente.

Tragedia a Garbagnate Milanese, dove un uomo di 87 anni malato terminale è stato ucciso nel suo letto presso l’ospedale Guido Salvini dov’era ricoverato. Secondo le prime ricostruzioni a uccidere l’anziano sarebbero state due diverse iniezioni di sedativo, somministrate nelle giornate del 9 e del 10 ottobre scorso a una velocità di gran lunga superiore a quella letale per il suo organismo, che ha successivamente ceduto nella stessa serata di sabato 10. Dopo alcune indagini, le forze dell’ordine hanno arrestato il marito della nipote dell’uomo, che approfittando della professione di infermiere avrebbe sfruttato la sua maggiore dimestichezza con i macchinari ospedalieri per iniettare la dose letale.

Malato terminale ucciso a Garbagnate

Le indagini sulla morte dell’uomo, svolte dai Carabinieri di Garbagnate Milanese in sinergia con gli investigatori del nucleo radiomobile di Rho, sono partite a seguito di una denuncia di un medico operante proprio presso l’ospedale Salvini, il quale aveva fatto notare come la morte dell’87enne sarebbe stata riconducibile alla somministrazione di una dose di sedativo particolarmente elevata. Una somministrazione che sempre secondo il medici avrebbe potuto essere effettuata tramite una manomissione del macchinario a cui era attaccato il paziente.

Successive analisi hanno infatti potuto appurare come nelle due giornate del 9 e del 10 ottobre l’apparecchio ospedaliero avesse registrato rispettivamente 3 e 2 boli (infusioni immediate di un medicinale) a una velocità superiore rispetto a quanto previsto dal piano terapeutico del paziente. È stato a questo punto che incrociando i filmati delle telecamere di sorveglianza con i tabulati telefonici gli agenti sono riusciti a risalire all’infermiere 49enne, parente dell’uomo, iniziando così a pedinarlo.

La fuga del presunto omicida

Le indagini sono giunte a un punto di svolta lo scorso 22 ottobre, quando l’uomo non era andato al lavoro dirigendosi invece all’aeroporto di Linate, dove avrebbe dovuto imbarcarsi su un volo di sola andata diretto per Parigi. A pochi minuti dalla partenza però, il 49enne ha rinunciato a quella che sembrerebbe una possibile fuga ed è tornato nella sua abitazione di Paderno Dugnano, dove poco dopo è stato fermato dai militari. Per lui sono stati nel frattempo disposti gli arresti domiciliari.