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A San Marino bar e ristoranti aperti dopo le 18: trasloca la movida

San Marino bar aperti dopo le 18

Decine di italiani stanno approfittando dei bar aperti dopo le 18 a San Marino: la movida romagnola rischia di traslocare nella repubblica.

A differenza di quanto accade in Italia, nella Repubblica di San Marino bar e ristoranti possono rimanere aperti anche dopo le 18. Tra accuse di concorrenza sleale e ira degli esercizi commerciali della vicina Rimini, la movida rischia di trasferirsi lì rendendo vani i tentativi di contenere la diffusione del virus.

San Marino: bar aperti dopo le 18

Il segretario di Stato al lavoro Lonfernini ha spiegato che nel territorio autonomo, avendo una popolazione contenuta su un territorio proporzionalmente più ampio, il controllo dell’epidemia è più semplice e il tracciamento dei casi funziona. Per questo “chiudere bar, ristoranti e pasticcerie alle 18 è francamente assurdo“.

E così alcuni giovani romagnoli ne hanno approfittato per non rinunciare alla vita notturna. Nella notte di Champions, quando la Juventus ha sfidato il Barcellona, nel centralissimo bar Guaita, sono infatti giunti diversi ragazzi per guardare la partita in compagnia. Giorgio, un impiegato di 28 anni, ha per esempio spiegato di essere venuto apposta da Rimini per godersi il calcio insieme agli amici: “Da noi non si può più, San Marino è vicina e ho pensato di farmi pochi chilometri in macchina pur di non perdermela“.

Anche i gestori del ristorante Braschi hanno affermato di aver ricevuto molte telefonate di persone che si informano e aggiunto che “sicuramente ci aspettiamo un aumento di clienti dall’Italia“. E ancora il titolare del Giulietti Km 0 ha dichiarato che “qualcuno dall’Italia è già venuto, ho qui due persone da Misano arrivate perché da loro è tutto chiuso“. Una situazione che da una parte rischia di far tornare agli assembramenti (non nei locali quanto all’esterno) e dall’altra di fare concorrenza sleale ai vicini romagnoli e marchigiani che invece sono costretti a rimanere chiusi. Per questo tredici sindaci hanno già scritto alle autorità della repubblica sottolineando la necessità di far fronte all’emergenza adottando le stesse contromisure.