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Scuola, al vaglio didattica a distanza a partire dalla terza media

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Con l'imminente approvazione del prossimo Dpcm, il governo starebbe valutando l'ipotesi di far partire la didattica a distanza dalla terza media.

A poche ore dalla firma del prossimo Dpcm, che dovrebbe essere annunciato nella serata di lunedì 2 novembre, il governo starebbe valutando ulteriori restrizioni per quanto riguarda il settore scolastico, in particolare proponendo l’utilizzo della didattica a distanza a partire dalla terza media e non solo dalle superiori come previsto ora. Una decisione che andrebbe contro i proclami fatti dallo stesso esecutivo fino a questo momento, con la ministra dell’Istruzione Lucia Azzolina che ha sempre strenuamente difeso la necessità di una didattica in presenza anche a fronte dell’aumento dei contagi.

Didattica a distanza dalla terza media

Con l’avvio della didattica a distanza al 100% anche per le classi della terza media gli studenti che seguiranno le lezioni da casa potrebbero giungere a circa un milione, mentre per il momento gli alunni delle scuole dell’infanzia, delle elementari e dei primi due anni delle medie rimarrebbero con le lezioni in presenza. Fino ad ora la didattica a distanza è prevista soltanto per le scuole superiori e interessa il 75% dell’orario scolastico, con modulazioni dell’orario a seconda delle esigenze dei singoli istituti.

La possibilità di implementare la didattica a distanza anche per gli alunni di terza media va però contro le dichiarazioni della stessa ministra dell’Istruzione Lucia Azzolina, che soltanto 24 ore fa dichiarava: Tenere le scuole aperte significa aiutare le fasce più deboli della popolazione. Significa contrastare l’aumento delle disuguaglianze, un effetto purtroppo già in corso, a causa della pandemia. Significa tutelare gli studenti, ma anche tante donne, tante mamme, che rischiano di pagare un prezzo altissimo”. Secondo l’Azzolina infatti, tornare alla didattica a distanza potrebbe far aumentare il tasso di abbandono scolastico tra gli adolescenti.