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"Il lievito non finirà in caso di lockdown": parola dei produttori

lievito a disposizione

"Il lievito non finirà in caso di lockdown". La conferma arriva dal Gruppo Assistol e da Italmopa, Associazione Mugnai. Problemi in vista dalla Ue

Nessun timore questa volta. Nel caso in cui il governo decidesse di attuare un nuovo lockdown, questa volta il lievito sarà presente nei supermercati: parola dei produttori.

“Il lievito non finirà in caso di lockdown”: parola dei produttori

Nelle ultime ore, causa il susseguirsi delle decisioni che filtrano dalle agenzie di stampa, sulla possibilità che il governo possa decidere per un nuovo lockdown, si starebbe ripresentando in alcune regioni, la temuta fila al supermercato. Notizia confermata anche dal ministro per le politiche agricole Bellanova, secondo cui: –“Sto ricevendo in questi giorni e anche in queste ore notizie di code e assembramenti nei negozi di alimentari per timore di un nuovo lockdown e di problemi negli approvvigionamenti di cibo. Voglio tranquillizzare tutti. La filiera agroalimentare è assolutamente in grado di garantire, come in tutti questi mesi, cibo sano e sicuro al Paese. i ad acquistare il necessario, perché non si ingenerino code e assembramenti che rappresentano un rischio per lavoratori e consumatori, e perché non si sprechi cibo”.

Non solo la fila al supermercato, ma nel periodo primaverile, quando era stato imposto il lockdown, alcuni beni erano andati letterlamente a ruba, come ad esempio i guanti, che avevano raggiunto prezzi esorbitanti, ma non solo. Perchè in campo culinario, un alimento era diventato introvabile, ossia: il lievito. 

Il lievito, che troviamo tranquillamente al supermercato, in quei mesi era diventato raro, perchè chi più chi meno, per la paura che le chiusure potessero interessare anche i negozi di alimentari, panetterie comprese, aveva fatto incetta del prezioso alimento, per prodursi il pane in casa. 

Questa volta invece a rassicurare gli italiani ci ha pensato il Gruppo Lievito di Assitol, l’associazione italiana dell’industria olearia, e Italmopa-Associazione Industriali Mugnai d’Italia (Federalimentare-Confindustria),secondo cui: –“Abbiamo lavorato a ritmi serrati per tutto l’anno – afferma Paolo Grechi, presidente degli imprenditori del comparto – e continueremo anche nei prossimi mesi, consapevoli della centralità di questo ingrediente nella nostra vita quotidiana. I consumatori si rassicurino: saremo al loro fianco anche in questo momento complesso”. 

Sulla stessa linea Italmopa: “Italmopa ritiene opportuno informare che, anche nel corso delle prossime settimane, ai canali della distribuzione continuerà a essere sempre garantito il corretto approvvigionamento di farine e semole, senza subire rallentamenti o interruzioni. Italmopa invita pertanto i consumatori a evitare ogni forma di accaparramento, come è avvenuto nel corso dei mesi di marzo e aprile 2020, e a privilegiare una scelta razionale, piuttosto che emotiva, relativamente ai propri acquisti di beni alimentari di prima necessità quali, appunto, gli sfarinati di frumento”.

I problemi della linea produttiva

Uno dei problemi con cui devono fare i conti i produttori di lievito, riguarda il reperimento di una materia prima essenziale per la sua produzione: il melasso da zucchero. Il lievito infatti, non è altro che un microrganismo appartenente al regno dei funghi, ed è il lievito principale della fermentazione alcolica. Si riproduce a partire dal melasso di zucchero, mediante fermentazione anaerobica; quindi il melasso è indispensabile per la sua produzione. Ma adesso in Unione Europea si sta pensando di considerare il melasso come un biocarburante da utilizzare per la produzione di bioetanolo. Come ha ben spiegato Paolo Grechi: –“L’ipotesi, che sta purtroppo riprendendo quota, è un attacco al principio del ‘food first’. Intendiamo dare battaglia in Europa, per scongiurare la pericolosa competizione tra uso alimentare ed energetico del melasso”.

Tra l’altro il lievito fa parte di un’economia circolare, e dunque sostenibile, che interessa diverse aree, compresa quella cosmetica e farmaceutica, come ribadito dallo stesso Grechi: –“Siamo un esempio di sostenibilità, e auspichiamo una pacifica convivenza tra le filiere alimentari e quella energetica, che possono dare grandi opportunità sia all’agricoltura sia all’industria”.