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Nuovo dpcm, l'appello di Locatelli: "Evitiamo la parola coprifuoco"

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Il nuovo Dpcm porterà a diverse restrizioni in tutto il Paese ma Franco Locatelli del Cts invita a non utilizzare la parola "coprifuoco".

Il nuovo Dpcm è in arrivo nelle prossime ore e Franco Locatelli dice no alla parola “coprifuoco“. Per il Presidente del Consiglio Superiore di Sanità sarebbe meglio fare presente ai cittadini che si tratterà di una restrizione di movimento. Nessuna libertà sarà lesa.

Nuovo Dpcm: le parole di Locatelli sul coprifuoco

Franco Locatelli, presidente del Css e componente del Comitato tecnico scientifico che affianca il governo, ai microfoni dell’adnkronos, fa il punto sulle nuove strette imposte dal nuovo dpcm che verrà esposto da Conte proprio nelle prossime ore.

Per Locatelli nessuna libertà sarà posta a restringimento per la comunità. “Se riuscissimo tutti a non usare la parola coprifuoco, che nel vissuto delle persone evoca una restrizione delle libertà, e cambiarla con restrizioni di movimento sarebbe meglio. Non si mettono in discussione le libertà delle persone, ma si agisce sulla possibilità di movimento vista la situazione epidemiologica“.

Secondo quanto esposto dal presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, alla Camera dei Deputati, il nuovo dpcm porterebbe a nuove restrizioni diverse da regione a regione, calibrate in base al coefficiente di rischio. Da parte del Cts pieno appoggio alle scelte dell’esecutivo. “Quello che ha sempre guidato l’azione del Governo e del premier Conte è il criterio di proporzionalità e ragionevolezza. Più crescono i casi e più sono importanti i provvedimenti che si prendono”. Per Locatelli la chiusura di attività e una nuova stretta sugli spostamenti è inevitabile in questo momento per contenere la curva dei contagi. “Si sta facendo di tutto per garantire all’Italia un Natale più sereno. Ma non ho la sfera di cristallo per dire come sarà”.