Giuseppe Conte ha firmato durante la notte del 3 novembre il nuovo Dpcm, che prevede misure a livello nazionale e provvedimenti specifici per le Regioni ad alto rischio, ovvero “zone arancioni e rosse“. Questa decisione è stata presa per entrare in quello che viene definito lockdown light “alla tedesca” e cercare di bloccare la diffusione del virus.
Novità per la scuola
Le misure a livello nazionale riguardano, per esempio, la didattica a distanza al 100% per le scuole superiori. “Le istituzioni scolastiche secondarie di secondo grado adottano forme flessibili nell’organizzazione dell’attività didattica […] in modo che il 100 per cento delle attività sia svolta tramite il ricorso alla didattica digitale integrata” si legge nel decreto, in cui è stato sottolineato che rimane salva la possibilità di attività in presenza in caso di uso di laboratori o in situazione di disabilità dei soggetti coinvolti. L’attività didattica per il primo ciclo di istruzione e per i servizi educativi dedicati all’infanzia continua in presenza. Per i bambini delle elementari e delle medie, la mascherina sarà obbligatoria anche quando sono seduti al banco. Sono sospese tutte le gite scolastiche, i viaggi d’istruzioni, le iniziative di scambio, le visite guidate e le uscite didattiche per tutte le scuole. Le riunioni degli organi collegiali delle istituzioni scolastiche verranno effettuate solo a distanza.
Nelle zone considerate ad alto rischio le attività scolastiche e didattiche si svolgono a distanza, eccetto “la possibilità di svolgimento in presenza dei servizi educativi per l’infanzia […] e del primo anno di frequenza della scuola secondaria di I grado“. Andranno a scuola solo gli alunni fino alla prima media, ad eccezione di occasioni in cui serve l’uso di laboratori o nelle situazioni di disabilità dei soggetti coinvolti. Uno degli spostamenti consentiti nelle zone caratterizzate da uno scenario di massima gravità c’è quello per i genitori di accompagnare i figli a scuola. Arriva lo stop momentaneo ai concorsi, compreso quello straordinario. Le Università predispongono di piani di organizzazione della didattica in presenza e a distanza a seconda dell’andamento del quadro epidemiologico e delle esigenze formative e di sicurezza. Il decreto rimane in vigore dal 5 novembre al 3 dicembre.