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Covid, Vaia: “Presto test per distinguere il virus dall’influenza”

test per distinguere virus da influenza

“Settimana prossima potrebbero arrivare i test per distinguere il Covid dall’influenza”. Lo ha dichiarato il direttore dello Spallanzani di Roma.

A breve potrebbero arrivare i test per il Coronavirus dall’influenza. Lo ha annunciato il direttore sanitario dell’Istituto Spallanzani di Roma nel corso dell’intervista davanti alle telecamere di Buongiorno Benessere in onda su Rai1 ospite di Vira Carbone. Durante questo intervento ha fornito molti dettagli importanti tra cui la necessità di fare degli esperimenti che potrebbero essere effettuati nella settimana tra il 9 e il 15 novembre.

Il direttore dello Spallanzani ha anche precisato che questi test dovrebbero avere un costo molto contenuto che dovrebbe aggirarsi i 4 e i 10 euro. Ha poi dato una sua visione su ciò che costituiscono le terapie intensive in questo periodo sostenendo che non è opportuno parlare di terapia intensiva come “l’anticamera del fine vita”, invitando dunque a non avere paura e a restare uniti.

A breve test per distinguere il virus dall’influenza

Lo ha annunciato il direttore sanitario dell’Istituto Spallanzani di Roma durante la trasmissione “Buongiorno Benessere” in onda su Rai1. Già nella settimana tra il 9 e il 15 novembre potrebbero arrivare i test per distinguere il Coronavirus dall’influenza. “Questi test che sono test antigenici ci consentono in tempi rapidissimi, tra i 15 e i 30 minuti, di sapere se il soggetto che si sottopone al test ha in corso un’attività virale da coronavirus oppure di tipo influenzale. Inutile sottolineare la grandissima rilevanza di questo test in un momento in cui purtroppo la curva epidemica è ancora in atto e che si sovrappone alla curva influenzale. Sarà molto rilevante dal punto di vista della sanità pubblica”.

Il direttore dello Spallanzani ha poi parlato dell’importanza delle terapie intensive e del perché non dovrebbero essere viste in modo negativo. “Dobbiamo provare a cambiare la versione sulle terapie intensive. È giusto e corretto affermare che dobbiamo potenziarle ma si dica anche che la terapia intensiva non è l’anticamera della fine della vita. In terapia intensiva si guarisce”.