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Federica Marcolla, medico di base morta precipitando durante una scalata

federica marcolla

Medico di base muore precipitando durante la scalata di ascesa del monte Casale nel Trentino

È morta una dottoressa di 32 anni, Federica Marcolla, medico di base che ha perso l’appoggio sulla ferrata “Che Guevara” mentre stava salendo il monte Casale situato nella Valle del Sarca nel Trentino.

Medico di base muore precipitando durante scalata

Una dottoressa, medico di base, morta a soli 32 anni precipitando nel mezzo di una salita del monte Casale proprio nel corso della ferrata “Che Guevara” della Valle del Sarca nel Trentino. La dottoressa stava effettuando l’ascesa del monte Casale insieme al compagno che ha prontamente chiamato i soccorsi vedendola precipitare.

Secondo una delle primissime ricostruzioni pare che Federica Marcolla non si fosse legata con il cordino di sicurezza. I soccorsi chiamati dal compagno sono pervenuti sul posto con l’elicottero ma, nel momento in cui l’equipe medico si è avvicinato all’escursionista non ha potuto fare niente se non dichiararne la morte provocata da gravissimi traumi che ha riportato nel corso della caduta. La salma della dottoressa è stata portata nella cappella mortuaria di Dro. La dottoressa ha lasciato due figli rispettivamente di sei e tre anni, a causa di un moschettone non agganciato in sicurezza che l’ha portata a precipitare per 200 metri, cadendo nel corso della ferrata “Che Guevara”, caduta che non le ha lasciato via d’uscita e che l’ha portata alla morte sul colpo.

Una dottoressa che aveva iniziato il servizio a Cognola solo a febbraio scorso ma che si è subito fatta conoscere per la sua  iperattività, determinazione e per il suo coraggio tanto da aver recentemente sollevato il problema delle carenze contingenti della centrale Covid, una dottoressa che non ha mai negato una visita domiciliare per evitare di essere contagiata dal Coronavirus.

Federica Marcolla sebbene in pochi mesi di servizio aveva già conquistato il cuore dei suoi pazienti di Cognola per la sua professionalità e per il suo attaccamento al lavoro in cui era risultata eccelsa nell’utilizzo dell’ecografo per cui era stata allieva del dottor Severino nonché la preferita del dottor Chiumeo.