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Zona rossa, regioni gialle a rischio: allerta per Campania e Liguria

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Nei prossimi giorni diverse regioni potrebbero cambiare zona di rischio epidemico e lasciare la zona gialla per approdare in quella arancione o rossa.

A partire dalla prossima settimana diverse regioni italiane potrebbero vedere modificata la propria zona di rischio epidemico e di conseguenza lasciare la zona gialla per approdare in quella arancione o perfino nella temuta zona rossa. La decisione finale spetta però al Comitato tecnico scientifico, che si baserà anche su quanto emergerà dal vertice della cabina di regia sul Covid che si riunirà nella giornata di domenica. Ad essere maggiormente interessate da eventuali misure potrebbero essere Campania e Liguria.

Zona rossa, nuove regioni in arrivo?

Secondo le ultime informazioni, le più probabili candidate a vedere aumentate le proprie restrizioni anti coronavirus già con l’inizio della settimana potrebbero essere Campania e Liguria, ma sotto sorveglianza speciale ci sono attualmente anche Toscana, Emilia-Romagna, Veneto e Lazio.

Il caso più eclatante rimane però quello relativo alla Campania, per la quale molti si sono sinceramente stupiti nel ritrovarla nella più blanda zona gialla. Una decisione frutto – come precisato anche dallo stesso presidente Vincenzo De Luca – dell’enorme differenza tra l’elevato indice Rt delle provincie di Napoli e Caserta e quello basso delle provincie di Salerno, Avellino e Benevento.

Nonostante il drammatico aumento dei contagi sul territorio napoletano infatti, la media regionale dell’Rt rimane sotto l’1,5 e pertanto risulta non necessario l’ingresso nella zona arancione o rossa. Una situazione complicata, che secondo il consigliere del ministero della Salute Walter Ricciardi si potrebbe risolvere imponendo un lockdown alla sola città metropolitana di Napoli.

Procura controlla i dati liguri

Nel frattempo la Procura di Genova ha fatto sapere che sono attualmente in corso dei controlli per verificare che i dati sul coronavirus della Liguria siano effettivamente corrispondenti alla realtà. Una misura che ha scatenato l’indignazione del presidente della regione Giovanni Toti: “È grottesco che qualcuno da Roma, per ripararsi dalle proprie responsabilità, metta in dubbio i nostri dati”.