> > Covid, Burioni: "Asintomatico non vuol dire non essere malato"

Covid, Burioni: "Asintomatico non vuol dire non essere malato"

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"Molte infezioni come il Covid-19 sono effettivamente senza sintomi, ma non senza danni", dice Roberto Burioni.

I negazionisti che diffondono fake news sul Coronavirus sono ormai tanti. Uno degli errori sul tema più diffuso riguarda il concetto di “positivo non vuol dire malato“. Esso è stato portanto avanti anche da personaggi di spicco come Matteo Salvini e Claudio Lotito nonché esperti. Il virologo Roberto Burioli, in un articolo su MedicalFact, ha dunque voluto fare chiarezza sull’argomento.

Burioni: “Asintomatici sono contagiosi”

Roberto Burioni vuole che a tutti sia chiaro cosa significa essere asintomatici. Una persona che ha contratto il Coronavirus ma non ne manifesta i sintomi, infatti, è nella maggior parte dei casi contagiosa. Questa caratteristica, inoltre, è comune a diverse altre malattie.

Asintomatico – spiega – non vuol dire non essere malato. Asintomatico significa senza sintomi, il che in numerose condizioni cliniche non significa per niente non essere malati. I tumori – anche i più mortali – nelle fasi iniziali non danno sintomi, lo stesso vale per l’Aids per molti anni. Queste persone, pur essendo asintomatiche, se si sottopongono a esami clinici possono scoprire di essere gravemente malate, cosa importante da sapere perché se non si cureranno andranno incontro a una morte certa (o quasi), e il fatto di non avere sintomi è parte del problema. Lo stesso vale per il diabete, per l’ipertensione arteriosa, per il glaucoma (la pressione eccessiva dei liquidi all’interno degli occhi): chi è malato non ha spesso nessun sintomo, ma se non cura la malattia andrà incontro a guai notevoli. Per questo i controlli sono indispensabili.

Molte persone infettate dal Coronavirus continua Burioni non hanno effettivamente sintomi, ma questo non vuole dire che siano sane. È oramai chiaro che in un numero non indifferente di queste persone, nonostante la completa mancanza di sintomi, i danni ci sono e non sono da poco. Citando Eric Topol, uno dei medici più autorevoli del pianeta ha dichiarato: “Una porzione molto grande di persone, sebbene colpite da un’infezione silente e senza sintomi, internamente stanno subendo colpi all’interno del loro corpo di cui neanche sono a conoscenza”. Qualcuno penserà che sia terrorismo ma le cose stanno esattamente così e chi vi racconta qualcosa di diverso non vi dice la verità, che io ritengo debba essere sempre detta, in modo da informarvi correttamente.

La realtà oggettiva è che molte infezioni asintomatiche sono effettivamente senza sintomi, ma non senza danni per l’organismo. Ovvio, qui parliamo di danni a breve termine, che magari guariranno completamente o daranno conseguenze a lungo termine. Ma è bene precisare che le conseguenze a lungo termine di quest’infezione le sapremo solo ed esclusivamente a lungo termine, per cui è inutile parlarne. Chi è asintomatico, vogliate chiamarlo malato o no, può essere indubbiamente in grado di contagiare gli altri. Su questo – sottolinea – non solo non c’è più alcun dubbio, ma è certo che una percentuale altissima di infezioni è provocata da persone asintomatiche. A questo punto, se questi asintomatici siano sani o meno diventa una discussione secondaria: questi asintomatici possono essere contagiosi e questo è il vero problema, visto il ruolo che possono avere nella diffusione della malattia, che non merita di essere commentata tanto è evidente.

Il sovraffollamento degli ospedali

Il virologo, inoltre, ha parlato del problema del sovraffollamento degli ospedali proprio a causa dell’aumento di casi di positività al Coronavirus.

“Ora qualcuno – dice Burionipotrebbe giustamente chiedere: ma su 1.000 infettati, quanti sono quelli che vanno incontro a conseguenze gravi, ovvero si ammalano sul serio e finiscono in ospedale? Permettetemi di rispondere che questo dato è ininfluente. Nel momento in cui i reparti ospedalieri e le terapie infettive stanno riempiendosi a ritmo vertiginoso di malati la percentuale di quanti finiscono in ospedale o in terapia intensiva è irrilevante. I numeri assoluti generati dalla grande contagiosità di questo virus sono in grado di mettere in crisi gravissima il nostro sistema sanitario, pregiudicando non solo la possibilità di offrire cure adeguate a tutti gli ammalati di COVID-19, ma anche la possibilità di curare molte altre malattie.

Per questo – conclude – è meglio smetterla di giocare con le parole diffondendo pericolose bugie che portano i cittadini a comportamenti scriteriati pericolosi per loro stessi e per la salute di tutta la comunità. Sta circolando un virus molto pericoloso, dobbiamo fare di tutto per diminuirne la trasmissione. Punto e basta”.