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Ospedale San Gerardo di Monza al collasso: "Prendete i nostri pazienti"

San Gerardo Monza pazienti

L'ospedale San Gerardo di Monza chiede alle altre strutture della zona di prendere in carico i suoi pazienti: "Non so quanto dureremo".

La situazione degli ospedali italiani è sempre più prossima al collasso a causa dell’emergenza coronavirus. Tra questi anche l’ospedale San Gerardo di Monza in cui i codici verdi che giungono in Pronto Soccorso vengono dirottati altrove e le barelle con i pazienti sostano ovunque a causa di un sovraccarico e dell’assenza di spazi.

San Gerardo di Monza: “Prendete i pazienti”

L’ufficio stampa di Giovanna Iannantuoni, rettrice dell’università Bicocca (ateneo legato alla struttura ospedaliera), ha fatto sapere che durante la prima ondata la maggior parte dei pazienti presenti nel nosocomio proveniva da altri territori. Ora invece è l’ospedale stesso a chiedere agli altri presidi di farsi carico di alcuni dei loro ospiti perché i posti letto destinati ai malati di coronavirus sono praticamente esauriti. “C’è bisogno di un intervento deciso, di un gesto di solidarietà da parte degli altri ospedali della regione“, si legge nel comunicato.

Il direttore generale del San Gerardo ha spiegato che nel fine settimana una decina di pazienti sono stati trasferiti in altre strutture. Ma ogni giorno sono circa quaranta i nuovi ricoveri e si rischia di giungere al collasso. In più diversi membri del personale, che deve fare i conti con 450 malati tra cui 43 in terapia intensiva, sono risultati positivi all’infezione e non sono in servizio. Sono circa 340 medici e infermieri contagiati, cosa che costringe i colleghi in ospedale ad un lavoro sfiancante.

Non riusciamo a far mangiare i pazienti in orario, consegniamo il cibo alle due e mezza e di fretta. Questo è un segnale di come l’intero governo del San Gerardo si stia sfaldando. Non so sinceramente quanto dureremo, ha ammesso un’infermiera. La situazione non è ancora drammatica ma potrebbe presto diventarlo con ambulanze che giungono ogni cinque minuti e decessi che toccano quota 30 ogni settimana.