> > Roma e Lazio: perché non passeranno a zona arancione

Roma e Lazio: perché non passeranno a zona arancione

Lazio

Gli indicatori dell’andamento del contagio sono positivi rispetto a quelli di molte altre Regioni, che potrebbero cambiare area di rischio.

In queste ore diverse Regioni italiane potrebbero passare da zona gialla a zona arancione o rossa, con restrizioni molto più severe. Le Regioni più a rischio al momento sono Liguria, Abruzzo, Umbria, Campania ed Emilia Romagna. La Sicilia e la Puglia sono già in zona arancione, mentre Lombardia, Piemonte, Calabria, Valle D’Aosta e l’Alto Adige sono in zona rossa. Toscana, Friuli, Molise, Marche, Basilicata, Sardegna, Veneto e Lazio rimarranno in zona gialla.

Roma e Lazio zona gialla

Walter Ricciardi, consulente scientifico del ministro della Salute, ha sollevato il problema delle aree metropolitane dove, secondo lui, andrebbe subito decretato il lockdown. Il suo è un riferimento soprattutto a città quali Napoli, Milano, Genova e Torino. Roma, invece, è stata esclusa. Nelle prossime ore verranno pubblicati gli aggiornamenti sui 21 indicatori che portano alla classificazione delle Regioni nelle tre aree di rischio. Il Lazio sicuramente resterà in zona gialla. L’indice Rt è a 1.3 e questo significa che è in uno scenario di tipo 3. L’indice è leggermente sceso rispetto al periodo della prima classificazione e gli indicatori sono buoni rispetto ad altre Regioni. Il Lazio esegue molti tamponi, ha una buona capacità di tracciamento e un sistema sanitario ben organizzato. La Regione è una tra quelle con il più basso rapporto tra test e casi positivi.

La preoccupazione riguarda il futuro. Secondo gli esperti dell’Istituto Superiore di Sanità esiste una forte possibilità che nei prossimi giorni la situazione nel Lazio possa peggiorare, comportando problemi di affollamento nei reparti ordinari e di terapia intensiva. La speranza è che le misure prese fino ad oggi siano efficaci per scongiurare questa previsione. “Se non si ferma curva del virus l’intero sistema italiano e anche quello del Lazio va in tilt. Se non si dovesse fermare la curva ci sarebbe un problema molto serio di ospitalità e di contenimento del sistema sanitario. Ci auguriamo e lavoriamo affinché le misure facciano rallentare la curva” ha spiegato Zingaretti. Il Lazio ha attivato nuovi posti letto per i pazienti Covid, per un totale di 5.300, di cui 900 in terapia intensiva. Per il momento l’aumento dei casi sembra essersi stabilizzato e l’aumento è quasi nullo.