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Monitoraggio ISS: "Situazione grave, varie regioni verso scenario 4"

Monitoraggio ISS situazione grave

Situazione grave, servizi ospedalieri che raggiungono le soglie critiche e Rt superiore a 1 in tutte le regioni: il monitoraggio dell'ISS.

Il consueto monitoraggio settimanale dell’ISS e del Minstero della Salute ha evidenziato una situazione epidemiologica “complessivamente e diffusamente molto grave sull’intero territorio“. In base al report, maggior parte dell’Italia si trova nello scenario 3 ma ci sono molte regioni in cui la velocità di trasmissione del coronavirus è compatibile con uno scenario 4.

Monitoraggio ISS: “Situazione grave”

Il report è relativo al periodo compreso tra il 26 ottobre e il 1 novembre con aggiornamento al 9 novembre. L’indice di contagio Rt ha ormai superato quota 1,7 a livello nazionale ed è superiore a 1 in tutte le regioni. La raccomandazione degli esperti è quella di valutare un’anticipazione delle misure previste per il livello di rischio alto per tutte quelle regioni classificate a rischio moderato ma con una probabilità elevata di evidenziare criticità nel prossimo mese. L’ISS ha poi invitato i territori a considerare un tempestivo innalzamento delle misure di mitigazione nelle aree maggiormente affette.

La situazione, si legge nello studio, ha evidenziato forti criticità dei servizi territoriali e il raggiungimento attuale o imminente delle soglie critiche di occupazione dei servizi ospedalieri in tutte le Regioni. Per quanto riguarda gli indici di trasmissibilità dell’infezione, quello più alto si registra in Lombardia (2.08) e quello più basso in Liguria (1.48). Qui gli Rt delle singole zone:

  • Abruzzo 1.54
  • Basilicata 1.99
  • Calabria 1.6
  • Campania 1.57
  • Emilia Romagna 1.63
  • Friuli V.G. 1.6
  • Lazio 1.36
  • Marche 1.29
  • Molise 1.88
  • Piemonte 1.97
  • Provincia autonoma di Bolzano 1.87
  • Provincia autonoma di Trento 1.61
  • Puglia 1.57
  • Sardegna 1.24
  • Sicilia 1.4
  • Toscana 1.53
  • Umbria 1.53
  • Valle d’Aosta 1.54
  • Veneto 1.56

Il monitoraggio si conclude manifestando la necessità di “una drastica riduzione delle interazioni fisiche tra le persone in modo da alleggerire la pressione sui servizi sanitari“. È dunque fondamentale che la popolazione eviti tutte le occasioni di contatto con persone al di fuori del proprio nucleo abitativo che non siano strettamente necessarie e rimanga a casa il più possibile.