> > Sardegna, discoteche aperte in estate: Procura apre un'inchiesta

Sardegna, discoteche aperte in estate: Procura apre un'inchiesta

Discoteche Sardegna

I magistrati sono al lavoro per fare luce sull'apertura delle discoteche in Sardegna che ha portato all'esplosione di un maxi-focolaio sull'isola.

Durante l’estate le discoteche in Sardegna sono rimaste aperte e in alcuni casi è mancato completamente il rispetto delle regole anti-Covid. I contagi durante i mesi estivi sono cresciuti e verso la fine dell’estate i focolai all’interno di locali e discoteche in Sardegna erano tantissimi. La Procura di Cagliari ha deciso di aprire un’inchiesta.

Discoteche aperte in Sardegna

La Procura di Cagliari ha aperto un’inchiesta per epidemia colposa dopo la messa in onda del servizio di Report, andato in onda ieri sera, 9 novembre 2020. Il servizio riguardava proprio l’apertura delle discoteche in Sardegna durante i mesi estivi, che avrebbe favorito la diffusione del Covid prima nella stessa regione, per poi diffondersi nelle altre. I magistrati hanno deciso di indagare per capire se la Regione abbia consentito l’apertura dei locali della Costa Smeralda nonostante fosse a conoscenza di tutti i rischi possibili. Maria Alessandra Pelagatti, procuratrice, ha affidato l’indagine all’aggiunto Paolo De Angelis, che guida il gruppo specializzato in colpe mediche, composto dai sostituti Guido Pani, Daniele Caria e Diana Lecca.

Gli investigatori della Procura si concentreranno immediatamente sul parere del Comitato tecnico scientifico, che risulta allegato alla decisione stabilita dal governatore Solinas. Il servizio di Report ha mostrato diversi consiglieri regionali di maggioranza e opposizione, che hanno fatto riferimento proprio a quel documento, dichiarando di non aver mai avuto l’occasione di vederlo. Sigfrido Ranucci, conduttore, ha sottolineato la stranezza del fatto che nessuno abbia visto questo documento, ipotizzando che gli esperti della task force regionale possano non aver autorizzato la riapertura. Il dubbio che è stato insinuato nel programma riguarda proprio l’esistenza del documento.