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Tamponi diagnostici e di controllo: quali considerare per il calcolo dei casi

Tamponi diagnostici e di controllo

Come cambierebbe il tasso di positività giornaliero calcolandolo sui tamponi diagnostici e non sul totale comprendente anche quelli di controllo.

Il bollettino diffuso quotidianamente da Ministero della Salute e dall’Istituto Superiore di Sanità relativo ai nuovi contagi da coronavirus indica anche il numero di tamponi processati durante la giornata: la cifra, su cui viene calcolata la percentuale di casi sui test, tiene però conto sia di quelli diagnostici (che rilevano i positivi per la prima volta) che di quelli di controllo (effettuati dai positivi per verificare se si sono negativizzati). Per calcolare la reale incidenza dei nuovi infetti sui tamponi effettuati sarebbe però opportuno considerare soltanto i primi.

Tamponi diagnostici e di controllo

Osservando per esempio i dati di lunedì 9 novembre, emerge che i casi diagnosticati positivi in quella giornata sono stati 25.271. I tamponi totali effettuati ammontano a 147.725. In questa cifra sono compresi sia quelli svolti per la prima volta che quelli di controllo. Il tasso di positività calcolato con questi numeri è pari al 17,1%.

Tenendo in considerazione soltanto la quota dei tamponi diagnostici, che nella suddetta giornata era pari a 88.701, si nota che la percentuale di positivi sui test sale di molto e si attesta a quota 28,5%. “Una soglia particolarmente critica da non sottovalutare assolutamente“, fanno sapere i medici che da giorni denunciano la saturazione degli ospedali e chiedono un nuovo lockdown generalizzato. Lo stesso discorso può essere fatto anche per tutti gli altri giorni: quasi sempre circa un terzo dei tamponi che compaiono nel computo totale sono di controllo.

Per ricontrollare i dati e i bollettini trasmessi dalla Regione ed evitare che giungano dati falsati, il ministero della Salute ha inviato i Carabinieri del Nas in Campania e in tutti gli altri casi in evidente criticità.