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Covid, medici: “Chiusura scuole avrebbe conseguenze psicologiche”

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La chiusura delle scuole avrebbe importanti conseguenze psicologiche. A dare l’allarme alcuni tra i medici più importanti italiani.

Con una lettera indirizzata al governo e al comitato tecnico scientifico 16 tra i più importanti medici italiani hanno lanciato un appello chiedendo che venga evitato un lockdown nazionale optando invece per dei lockdown locali nelle zone più colpite dal virus. Un altro punto fondamentale inoltre quello delle scuole. Anche in questo caso i medici hanno chiesto che non vengano chiuse. Questo perché secondo i medici non costituirebbero un luogo di contagio rilevante. La chiusura delle scuole comporterebbe per gli studenti anche importanti conseguenze psicologiche. “La chiusura delle scuole avrebbe conseguenze psicologiche, educative e sociali drammatiche, oltre che economiche”, ha dichiarato Stefano Zona.

Covid, l’appello dei medici sulle scuole

Lockdown a intermittenza e mantenimento delle scuole aperte. Queste sono solo alcune delle misure che 16 tra i più importanti medici a livello nazionale hanno proposto al comitato tecnico scientifico e al governo con una lettera inviata lo scorso due novembre. Nello specifico è stato proposto un mini lockdown a livello regionale o comunque limitati a province e comuni particolarmente critici.

Per quanto riguarda la scuola secondo i medici dovrebbero essere tenute aperte in quanto potrebbero esserci delle importanti conseguenze sia sul piano economico che psicologico.
“In uno studio nazionale effettuato durante il primo lockdown su 2.064 adolescenti tra gli 11 e 19 anni, il 58,5% ha dichiarato una sensazione di tristezza associata a crisi di pianto (31%) e agitazione (48%) per via della chiusura delle scuole, il 52,4% ha riferito disturbi alimentari e il 44,3% disturbi del sonno”, ha dichiarato a questo proposito Susanna Esposito. Stefano Zona invece ha dichiarato: “La risposta alla crescita dei contagi non può essere la chiusura delle scuole, che non rappresentano significativi hotspot dei contagi”.