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Lockdown leggero, in cosa consiste la misura al vaglio del governo?

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Da giorni ormai è al vaglio del governo la possibilità di attuare un locdown leggero: ma cos'è e in cosa si differenzia da una chiusura totale?

Con l’aumento dei numero di nuovi contagi nel nostro Paese, si fa sempre più concreta tra le autorità la possibilità di attuare un cosiddetto lockdown leggero, sena tuttavia smantellare l’impianto dell’ultimo Dpcm del governo. Se l’andamento dell’epidemia dovesse continuare con questo ritmo infatti, entro domenica 15 ottobre ben tre quarti delle regioni italiane potrebbero essere nella zona rossa o in quella arancione, con la scelta di attuare una chiusura generalizzata che a quel punto di rivelerebbe inevitabile.

Lockdown leggero, cos’è?

Secondo le direttive attuali, con il lockdown leggero verrebbero estese a tutta Italia le limitazioni già al momento previste per le regioni nella zona rossa e in quella arancione, con chiusura immediata di bar e ristoranti al fine di disincentivare ogni spostamento non necessario della popolazione. Verrebbero inoltre vietati anche gli spostamenti al di fuori del territorio del proprio comune e della propria regione, salvo che per necessità di tipo familiare o sanitario.

Attualmente è al vaglio da parte del governo anche la possibilità di chiudere quegli esercizi commerciali che invece sono ancora aperti anche nelle zone rosse, obbligando alla chiusura degli esercizi commerciali nei weekend ad eccezione di alimentari, farmacie, parafarmacie, edicole e tabaccai. Al contrario del lockdown attuato durante la prima ondata della pandemia invece, verrebbe consentita la prosecuzione delle attività lavorative nelle imprese e nelle fabbriche.

La questione delle scuole

Per quanto riguarda invece il comparto scolastico, i presidenti di regione vorrebbero disporre una chiusura degli istituti di ogni ordine e grado passando alla didattica a distanza. Eventualità a cui però la ministra dell’Istruzione Lucia Azzolina si è della fortemente contraria. Di fatto, questo lockdown leggero scatterebbe in gran parte d’Italia, poiché anche nelle poche zone gialle ancora rimaste il governo ha chiesto che vengano attuate misure restrittive al fine di abbassare la curva dei contagi.