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Coronavirus, come comportarsi a Natale? La risposta dei virologi

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Il Natale ai tempi del coronavirus attraverso le opinioni e le ipotesi dei virologi.

Poco più di 40 giorni al Natale, una ricorrenza che in Italia e nel mondo vuol dire famiglia, ma anche consumi più che raddoppiati e festeggiamenti. Quest’anno per via della pandemia da coronavirus è immaginabile pensare che qualcosa sarà diverso dal solito, meno contatti, meno visite a parenti e amici e, inevitabilmente, anche meno consumi. Saranno festività all’insegna del distanziamento sociale e delle mascherine, almeno stando ai consigli più volte ribaditi dai tanti virologi che abbiamo imparato a conoscere in questo periodo. Il commissario per l’emergenza Arcuri ha fatto esplicito riferimento ad una serie di misure che verranno adottate per il periodo delle feste e ha annunciato che gli incontri dovranno essere limitati agli strettissimi famigliari di primo grado. Sulla stessa linea anche il ministro degli Affari regionali, Francesco Boccia e la sottosegretaria alla Salute Sandra Zampa.

Coronavirus, il Natale secondo i virologi

Quanto ai pareri medici, il primario dell’ospedale Sacco di Milano, Massimo Galli, si è così espresso a SkyTg24: “Se noi affrontiamo il prossimo Natale e il prossimo Capodanno con lo stesso spirito con cui abbiamo affrontato Ferragosto, non ne usciamo più. Perché se anche ipoteticamente chiudessimo tutto adesso per 3-4 settimane e riaprissimo a Natale, è evidente che la riapertura non sarà quella che può consentire alle persone di andare per grandi cenoni e grandi veglioni”. “Dovremmo tutti abituarci all’idea del sacrificio, anche pesante. Non può seguire il liberi tutti – ha detto Galli che poi ha concluso – almeno fino a che il benedetto vaccino, mi auguro, ci tolga dai piedi il problema”.

Più pessimistica invece l’ipotesi paventata da Giuseppe Ippolito dello Spallanzani di Roma che ha parlato di possibile terza ondata dopo le feste, specie se queste saranno vissute nel segno della leggerezza ingiustificata. “Dobbiamo evitare a Natale e a Capodanno di commettere gli stessi errori dell’estate. Entro primavera – ha precisato Ippolito – partirà l’operazione per proteggere gli italiani con i vaccini, arriveranno i monoclonali”. Il sacrificio per il medico dello Spallanzani sarà necessario per non concedere al virus altro margine di diffusione e riuscire a controllarlo. Da evitare dunque cene, viaggi, feste e grandi riunioni familiari.