Mentre in tutta la Sicilia proseguono le limitazioni imposte con l’introduzione della zona arancione, contestata dal governatore Nello Musumeci, preoccupa la situazione al Pronto Soccorso del Civico di Palermo, dove è stato individuato un focolaio di coronavirus.
Focolaio al Civico di Palermo
Il capoluogo siciliano ha introdotto diverse misure per cercare di arginare i rischi di contagio e frenare la curva epidemiologica, ma i casi di Covid-19 in città non si arrestano. Lo conferma la situazione segnalata al Civico di Palermo, dove sono stati individuati 14 positivi tra medici e infermieri. La diffusione del virus tra il personale sanitario rischia di ridurre allo stremo la struttura ospedaliera, già sotto pressione per l’emergenza sanitaria e per i molti positivi che accorrono al Pronto Soccorso. Al Civico sono 50 i pazienti Covid attualmente ricoverati, alcuni purtroppo in gravi condizioni. Anche gli altri operatori sanitari sono stati sottoposti a tampone: alcuni hanno già avuto esito negativo.
Massimo Geraci, primario del Pronto Soccorso, ha commentato la situazione che il suo ospedale sta vivendo: “Stiamo cercando di arginare il focolaio. Al momento i positivi sono 14 circa il 10%. Ci sono tanti pazienti nel reparto, molti in ventilazione”.
Nel bollettino di mercoledì 11 novembre si segnala un record di contagi in Sicilia: 1487 casi in 24 ore, mai così tanti in un giorno. Record anche di tamponi, pari a 9839. 27 le vittime. I positivi totali sull’isola sono al momento 23.564, tra i quali 1.578 in ospedale (+35). 1376 pazienti sono ricoverati in regime ordinario e 202 in terapia intensiva (+7). 728 i guariti.
Resta proprio Palermo la città in cui si registrano più contagi (531 in 24 ore). Seguono Ragusa (281) e Trapani (225). Poi Messina, con 138 casi giornalieri, Catania (131), Siracusa (76), Caltanissetta (60), Enna (30). Con 15 nuovi positivi, è Agrigento la provincia siciliana che nelle ultime 24 ore ha registrato meno contagi.