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Lazio, il "trucco" dei tamponi regala la zona gialla

Lazio, il "trucco" tamponi per la zona gialla

Insieme al Piemonte, è l’unica Regione che conteggia i molecolari quanto i test antigenici. Lazio, il "trucco" dei tamponi per la zona gialla.

Nel Lazio, il “trucco” dei tamponi permette di rimanere in zona gialla. Come il Piemonte, la Regione conteggia i tamponi molecolari quanto i testi antigenici, nel caricamento dei nuovi positivi sulla piattaforma dell’Istituto Superiore di Sanità.

Lazio, il “trucco” dei tamponi

Il ministero della Salute ha avanzato nelle scorse ore la richiesta di utilizzare questo “trucco”, ma il Lazio lo applica già da tempo. In questo modo non c’è confronto sul numero di positivi e sul rapporto tra tamponi effettuati e contagiati, rispetto alle altre Regioni. Alla media giornaliera di tamponi rilevati, circa il 60% è molecolare mentre il 40% antigenico, dato che pesa significativamente quando questi vengono inseriti nel conteggio generale, abbassando di molto il tasso di contagio.

Sul conteggio anomalo dei positivi è intervenuto lo Spallanzani, spiegando che sono stati considerati solo i test antigenici più affidabili. Il Lazio afferma che la somma è data dai molecolari e dai tamponi rapidi “confermati in seconda istanza”, anche se tale prassi si discosta da quella seguita dalle altre Regioni italiane e certificata dall’Iss.

Tamponi antigenici e molecolari

Repubblica si è occupata di approfondire la questione, ricevendo conferma sulla prassi laziale da parte di numerosi medici impegnati nei centri di esame, quelli presenti negli ospedali di Roma. Secondo questi, i risultati dei test antigenici vengono raccolti insieme ai molecolari, poi condivisi nel dato complessivo e caricati sul database Iss.

Per comprendere le differenze tra Regioni, il 5 novembre 2020 il Veneto ha dichiarato 16mila molecolari con 3.200 nuovi positivi al Coronavirus, il Lazio 30mila per 2.700 contagi. Il Veneto non aveva conteggiato gli antigenici, il Lazio invece ne aveva messi dentro oltre 10mila, in questo modo la percentuale di nuovi positivi al Nord era doppia rispetto a quella del Centro.