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Sfogo di un'infermiera: "Considerati eroi, ora c'è chi ci chiama assassini"

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"Prima considerati eroi, ora c'è chi ci chiama assassini. Dopo turni massacranti, fa male", è lo sfogo di Martina, infermiera in terapia intensiva.

Costretti a turni massacranti ogni giorno, corrono il rischio di contagiarsi e contagiare i propri cari. Vedono persone perdere la vita, lontane dalle rispettive famiglie. Impotenti di fronte alla malattia, lottano ogni giorno per salvare i tanti pazienti. Eppure c’è chi li accusa e li chiama “assassini”. Lo ha raccontato con uno sfogo ai Lunatici di Radio 2 l’infermiera Martina Benedetti: il suo volto segnato dalle protezioni aveva fatto il giro di testate e televisioni, ma sono le sue parole a pesare come macigni e così si oppone alle accuse.

Lo sfogo di un’infermiera contro le accuse

Molti i medici sommersi da accuse penali e Martina Benedetti non ci sta. Medici e infermieri eroi sono stati dimenticati e persino criticati.

Ai microfoni de “I Lunatici”, ha raccontato: “Lavoro in Toscana, in un reparto Covid, in una terapia intensiva. Siamo diventati Covid free in estate. Purtroppo in questo ultimo periodo seguendo il trend nazionale siamo ripiombati nell’incubo. Almeno nella mia realtà, rispetto alla prima ondata, quando eravamo sprovvisti di mezzi di protezione individuale, riusciamo a proteggerci”.

Ma l’atteggiamento di molti non è di aiuto:Questa seconda ondata è ancora più difficile. Nella prima, non volendo, venivamo quasi celebrati come eroi, con i canti e gli applausi dai balconi”, ha giustamente ricordato. Adesso, invece, “succede che durante il periodo estivo abbiamo visto vari fenomeni aberranti, come i negazionisti o i no mask, movimenti fomentati anche da un giornalismo di bassa lega. Varie categorie di persone se la sono presa con noi. Da eroi per qualcuno siamo diventati assassini. Sono questi gli insulti che riceviamo sui social. Oppure ci scrivono “assicurati”, quelli con lo stipendio statale, che devono stare zitti. Io e i miei colleghi siamo rimasti basiti, dopo tutto l’impegno che abbiamo messo a marzo e aprile e stiamo mettendo ora. Ti fai un turno massacrante in terapia intensiva, esci fuori e leggi certi commenti sui social, ti fa male”.

Quindi Martina ha tenuto a sottolineare: “Mi dà noia la situazione generale, molti cittadini non hanno capito bene la situazione. Sono stati gli stessi specialisti a minimizzare nei mesi scorsi, a creare una sorta di circo mediatico. Tutti questi scontri anche tra specialisti, tra virologi, che a mio parere sono assurdi. In reparto ne parliamo avviliti, ma spesso non c’è neanche tempo per stare dietro a tutte le dinamiche. Il nostro obiettivo nell’immediato è di far star meglio il paziente che accede. Non abbiamo nemmeno tempo per certe cose. Chi è in corsia tutti i giorni non apprezza chi minimizza, ma chi è realista e consapevole. La realtà in questo momento è drammatica”.

Sull’andamento del coronavirus, ha dichiarato:Dal punto di vista clinico sono stati fatti dei passi in avanti, i nostri medici hanno capito delle cose. La malattia viene curata in modo più efficace. Ma rimane il problema di posti letto. Più della letalità del virus, quello che le persone che non capiscono, è la capacità di tenuta del sistema sanitario il problema”.